Rula Jebreal è la giornalista, israeliana e italiana, spuntata tra i nomi di punta al femminile del Festival di Sanremo 2020 ormai alle porte. Raggiunta da Repubblica, ha spiegato che ‘la colpa’ non è di Amadeus, che invece l’ha fortemente voluta sin dall’inizio, ma dalla dirigenza Rai che, a un certo punto, ha fatto marcia indietro forse perché “qualcuno si è spaventato che venisse offerta una ribalta a italiani nuovi”.

Rula Jebreal è la giornalista, israeliana e italiana, spuntata tra i nomi di punta al femminile del Festival di Sanremo 2020 ormai alle porte. Nata a Haifa nel 1973, una borsa di studio l’ha condotta in Italia, precisamente a Bologna, quando aveva 19 anni, per conseguire la laurea in fisioterapia. L’infanzia in un orfanotrofio di Gerusalemme dopo il suicidio di sua madre non è stato di certo un buon inizio. Il giornalismo, con le sue competenze sul Medio Oriente e rispetto alla violenza di genere, l’ha condotta per mano verso una vetrina più impegnata, che da circa dieci anni gestisce dagli Stati Uniti.

Com’è stata contatta da Amadeus
A ottobre, l’ennesimo viaggio verso l’Italia, terra con la quale non ha mai interrotto i rapporti. La laurea della figlia Miral le ha offerto l’occasione per tornare e per incontrare Amadeus, che pare l’abbia chiamata per affidarle una delle voci principali del prossimo Sanremo, soprattutto per parlare di violenza sulle donne e parità di diritti. Contattata da Repubblica, Rula Jebreal ha raccontato cosa avrebbe dovuto fare nello specifico:

Amadeus non lo conoscevo di persona, ma è stato super gentile, mi è piaciuto molto e gli auguro grande successo, nonostante quel che è accaduto, perché l’ho trovato sinceramente impegnato a mettere al centro del palco dell’Ariston, oltre alle canzoni, anche una questione drammatica come la violenza sulle donne. Gli ho raccontato del mio viaggio in Arabia Saudita dove ho incontrato Loujain Alhathloul, stuprata perché rivendicava il suo diritto di voto e di guidare l’automobile. Gli ho parlato della mia amica yazida Nadia Murad, premio Nobel, coinvolta insieme a me dal presidente francese Macron in un Comitato per l’uguaglianza. Abbiamo progettato di coinvolgere Michelle Obama o in alternativa Oprah Winfrey per parlare di questi temi.

La decisione contraria della Rai
E la macchina era già in movimento, tant’è che con lo staff della direzione artistica aveva cominciato a raccogliere i dati Onu e a preparare il monologo che avrebbe dovuto presentare nella serata inaugurale.

Con la direttrice di Rai 1, Teresa De Santis, nessun contatto diretto e intanto i primi ostacoli a un percorso che sarebbe dovuto essere in discesa: “L’Ufficio scritture della Rai ha iniziato a tergiversare sul contratto e a rinviare le prenotazioni dei voli. Ma la direzione artistica mi tranquillizzava” ha spiegato, parlando poi di ciò che è successo dopo la diffusione della notizia della sua ipotetica partecipazione al Festival.

Gli attacchi, le insinuazioni, l’accusa di essere niente meno che una persona che odia e denigra il paese di cui sono cittadina. Mentre Sanremo sarebbe stata un’occasione ideale di apertura al mondo su tematiche che non sono né di destra né di sinistra.

La richiesta di auto escludersi dal Festival
Il no della Rai sarebbe arrivato negli ultimissimi giorni e si sarebbe presentato come una richiesta di rifiuto autonomo e non indotto: “Sabato scorso mi hanno telefonato pregandomi di fare io il passo, di rinunciare spontaneamente. Mi sono rifiutata. Gli ho mandato un messaggio scritto: se volete censurarmi dovete essere voi ad assumervene la responsabilità. Ma, voglio ripeterlo, Amadeus non ha nessuna colpa. Mi auguro che riesca a portare avanti il suo bellissimo progetto”.

Cosa pensa Rula Jebreal del no della Rai
Alla base dei motivi che Rula Jebreal si è data per questo rifiuto dalla rete ammiraglia una ragione di stampo culturale: “Evidentemente qualcuno si è spaventato che venisse offerta una ribalta a italiani nuovi, a persone diverse come me che appartengono a un’Italia inclusiva, tollerante, aperta al mondo, impegnata in missioni di dialogo e di pace”.

https://tv.fanpage.it/rula-jebreal-fuori-da-sanremo-2020-in-rai-spaventati-di-avere-unitalia-inclusiva-e-tollerante/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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