Venezuela Guaidó non è stato rieletto presidente della Assemblea Nazionale (quella a maggioranza oppositrice ed esautorata di poteri legislativi da 3 anni per irregolarità legali) e mette in moto uno show mediatico facendo credere che gli è stato vietato l’ingresso in aula costringendolo a scavalcare la recinzione.
In realtà è successo che i deputati della opposizione di destra, la stessa opposizione di cui anche lui fa parte, hanno deciso di votare contro di lui e di eleggere un altro candidato come presidente del Parlamento.
La reazione di Guaidó è stata quella di dare la colpa a Maduro gridando al “complotto chavista”.
Guaidó, che si era autoproclamato presidente nel febbraio 2019, oggi non accetta il nuovo presidente affermando che si sarebbe autoproclamato senza quorum.
Qui il video:
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Ricordiamo che nelle scorse settimane Guaidó, fiutando la sconfitta, aveva cercato di rendere valido il voto anche per whatsapp o per e-mail, poiché molti deputati suoi sostenitori non potevano essere presenti in aula essendo espatriati per beneficiare di conti correnti esteri milionari oppure in fuga da mandati di cattura emessi dalla giustizia venezuelana.
La Costituzione però considera validi solamente i voti espressi in aula ed il maldestro tentativo di voto on line è stato respinto dal Tribunale Supremo di Giustizia.
La vicenda sancisce l’ennesima vittoria di Maduro contro un personaggio creato dai laboratori di Washington, mandato a studiare in Serbia nella scuola di aspiranti presidenti filo USA da esportare nel mondo e crollato insieme ai suoi fedelissimi tra scandali di droga, corruzione e prostitute.
È a questi personaggi che l’Unione Europea, gli Stati Uniti e la pletora di media e commentatori sulle reti sociali volevano affidare la guida del Venezuela spacciandoli come democratici e dalla parte del popolo.
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