L’Iran ha avviato la rappresaglia contro gli Usa per l’uccisione del generale Qassem Soleimani. Alle 1:20 (ora locale) tra martedì e mercoledì è partito un attacco missilistico contro due basi che ospitano, le truppe americane in Iraq, tra cui militari italiani. Una pioggia di missili balistici partita dal territorio iraniano.
L’operazione è stata battezzata ‘Soleimani Martire‘. Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si sarebbe rifugiato nei bunker.
La tv di Stato iraniana ha parlato di “80 terroristi americani” uccisi e 200 feriti, tuttavia non ci sono conferme da fonti Usa anzi fanno sapere che non c’è alcuna vittima.
Il Pentagono, avverte in una nota, che sta ancora valutando le conseguenze dell’offensiva. Nel frattempo Trump twittava: “Tutto va bene!“. Intanto l’ayataollah Ali Khamenei: in un discorso trasmesso in diretta tv sostiene “Attacco riuscito”.
Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif su Twitter“Noi non vogliamo l’escalation verso la guerra, ma ci difenderemo contro l’aggressione”. Ha poi definito l‘attacco missilistico contro le basi Usa una “misura proporzionata di auto difesa”. L’Iran ha preso di mira la base da cui era partito l’attacco verso Soleimani. “Perciò è stato un obiettivo legittimo secondo il diritto internazionale” ha aggiunto Zarif concludendo facendo intendere che per gli iraniani la rappresaglia per la morte di Soleimani si sarebbe conclusa.
Fonti RT, Southfront, Il Fatto quotidiano, geopoliticacenter