In Polonia nascono le zone Lgbt-free dove l’omofobia (anche violenta) è permessa. E’ allarme in Ue
Sono già 86 gli enti locali che hanno istituito le zone franche dove i gay non sono tollerati. Sono politiche del partito di destra al governo, alimentate dall’intolleranza della chiesa
In Polonia ci sono delle zone dove essere omofobo si può, anzi si deve. Sembra roba venuta fuori da un libro degli orrori nazisti, ma accade oggi, nell’Europa patria dei diritti civili. Si chiamano Strefa wolna od lgbt, che letteralmente significa zone libere da lgbt. Ad istituirle è stata la Polonia che, su impulso del maggiore partito polacco di destra Prawo i Sprawiedliwość (Pis), istituisce delle vere e proprie zone franche: in esse non si può professare quella che il Pis definisce “ideologia Lgbt”.
A parlarne è Wired che individua in Swidnik, comune nel sud-est della Polonia, nella regione di Lublino, “che dista 1700 chilometri da Bruxelles”, una di queste roccaforti. La Polonia sta vivendo un periodo difficile sul fronte dei diritti civili, con leggi autoritaria, nonostante le sanzioni di Bruxelles che mirano a riportare il Paese guidato da Andrzej Duda sulla via del rispetto dei diritti.
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