Un’immagine del film Notre Dame du Nil


Francesco Cecchini


Il prossimo aprile saranno 26 anni dal genocidio del popolo tutsi in Ruanda, avvenuto dalla prima settimana di aprile alla metà di luglio del 1994. Jeune Afrique del 13 febbrario ha parlato del film Notre Dame du Nil, il link con l’articolo è il seguente:
https://www.jeuneafrique.com/mag/892895/culture/cinema-notre-dame-du-nil-retour-aux-sources-du-genocide-rwandais/?utm_source=newsletter-ja-actu-non-abonnes&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter-ja-actu-non-abonnes-13-02-20
Siamo in Ruanda, in un’istituzione cattolica di alto livello, arroccata su una collina, dove vengono istruite delle ragazze. Queste ragazze, liceali vestite di bianco, sembrano andare d’accordo e condividere con gioia la loro vita studiosa con i loro obblighi religiosi e i loro hobby. Fino a quando, a poco a poco, questa atmosfera apparentemente senza nuvole diventa irrespirabile. Perché il veleno del razzismo e dell’odio si insinueranno in questo luogo che immaginavamo protetto da dispute politiche o etniche.
Il film Notre-Dame du Nil racconta la storia di queste ragazze dell’ omonimo liceo nell’ collegio, ma non parla direttamente della tragedia ruandese del 1994.
Il link con il trailer è il seguente:



Il film del regista afgano Atiq Rahimi è tratto dal romanzo da Scholastic Mukasonga “Nostra Signora del Nilo” (Prix Renaudot 2012), edito in Italia da 66thand2nd pagine 216 traduzione di Stefania Ricciardi isbn 9788896538746 anno: 2014

Copertina del libro Nostra Signora del Nilo
Presentazione della casa editrice 66thand2nd: Arrivano a bordo di portentose Range Rover, Mercedes e jeep militari, arrivano la domenica pomeriggio, a ottobre, quando la stagione delle piogge sta per cominciare, arrivano al liceo Nostra Signora del Nilo che svetta nel cielo in tutta la sua fierezza, non lontano dalla sorgente del Grande fiume dove si erge la statua della Madonna nera. Ad accoglierle ci sono le suore, la madre superiora, il cappellano, le guardie comunali e il sindaco, e un immancabile stuolo di curiosi. Siamo a Nyaminombe, Ruanda, nei primi anni Settanta, e ad arrivare sono le allieve, figlie di ministri, uomini daffari e ricchi commercianti — Gloriosa, Frida, Goretti, Godelive, Immaculée e tante altre, le ragazze destinate a diventare un modello per tutte le donne del paese. Ma ci sono anche Veronica e Virginia, due delle giovani tutsi ammesse in virtù della quota etnica, un misero dieci percento, unelemosina degli hutu. Inizia così un nuovo anno scolastico, scandito da lezioni e pasti in comune, da pene e momenti di buonumore, e da preghiere, canti e pellegrinaggi alla statua di Nostra Signora del Nilo. Ma latmosfera di virginale ordine cela crepe minacciose, occulta la fosca lussuria del cappellano e lastiosa impudenza di alcune allieve che sfocia in odio razziale, e niente rimarrà intatto di quel breve anno segnato dalla pioggia incessante. Con una scrittura avvolgente e ingannevolmente semplice, Mukasonga delinea un microcosmo femminile al tempo stesso puro e velenoso, in cui si riflettono le tensioni che agitano un paese nel suo desolante cammino verso il genocidio del 1994.


ATIQ RAHIMI

Atiq Rahimi, nato a Kabul, 26 febbraio 1962 è uno scrittore e regista cinematografico afghano naturalizzato francese. Frequenta le scuole superiori al Liceo Esteqlal. Dopo l’invasione sovietica, Rahimi fugge dall’Afghanistan, trovando rifugio in Pakistan per un anno e quindi trasferendosi in Francia all’ottenimento dell’asilo politico. Completati i suoi studi alla Sorbona, Rahimi ha collaborato con una casa di produzione di Parigi, dove ha realizzato sette documentari per la televisione francese e numerosi spot pubblicitari. A partire dalla fine degli anni ’90, Rahimi si è cimentato con il suo primo progetto letterario. Il suo romanzo del 2000, Terra e cenere, scritto nella lingua persiana dell’Afghanistan, è diventato un immediato best seller in Europa ed in Sud America. Un film tratto dal libro, diretto dallo stesso Rahimi, ha vinto il Prix du Regard vers l’Avenir al Festival di Cannes 2004. Il film ha partecipato a 50 festival cinematografici, ottenendo 25 riconoscimenti compreso quello di Cannes ed il premio Golden Dhow per il miglior lungometraggio allo Zanzibar International Film Festival. Nel novembre 2008, Rahimi ha vinto il più prestigioso premio letterario francese, il Premio Goncourt, con Pietra di pazienza, romanzo descritto come “sobrio e vivo” dal ministro francese della cultura Christine Albanel. Questo quarto libro di Rahimi, il primo scritto in francese, racconta la storia di una donna il cui marito è stato ferito in battaglia in un luogo che assomiglia all’Afghanistan ed ora giace paralizzato come una pietra. Ritornato nel 2002 nel nativo Afghanistan, Rahimi collabora con il Moby Group, il gruppo editoriale del paese, nella realizzazione di programmi per le sue produzioni e nello sviluppo e nella formazione di una nuova generazione di maestranze cinematografiche e di registi afghani. Nel 2012 Rahimi ha scritto in collaborazione con Jean-Claude Carrière la sceneggiatura del film tratto da Pietra di pazienza, film di cui ha curato la regia, il cui titolo in italiano è Come pietra paziente.
Il link con il trailer è il seguente:

SCHOLASTIQUE MUKASONGA

Scholastique Mukasonga ruandese, di etnia tutsi, scrive in francese e pubblica per Gallimard. E’ nata in Ruanda nel 1956. Nel 1973 è stata costretta a fuggire prima in Burundi poi in Francia per sfuggire alle persecuzioni degli hutu. Nel 1992 si è stabilita in Normandia, dove vive tuttora, scampando così al genocidio del 1994 in cui hanno perso la vita ventisette membri della sua famiglia, tra cui la madre. Nel 2006 ha pubblicatoper Inyenzi ou les Cafards, unautobiografia scritta per sé stessa, per non dimenticare. Nel 2008, sempre per Gallimard, ha pubblicato un omaggio alla madre Stefania, La femme aux pieds nus, con cui ha vinto il Prix Seligmann, un premio contro il razzismo, lingiustizia e lintolleranza. Con il terzo libro, una raccolta di racconti intitolata LIguifou: Nouvelles rwandaises, con cui nel 2010 si è aggiudicata il Prix Renaissance de la Nouvelle e il Prix de lAcadémie des Sciences dOutre-Mer. Con Notre-Dame du Nil , uscito in Francia nel 2012, Scholastique Mukasonga ha affermato di aver smesso di essere vittima sopravissuta, ma di essere scrittrice che racconta la tragedia ruandese.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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