Giulio Chinappi

Scrittore ed esperto di comunicazione, l’italo-americano Mario Cavolo ha recentemente pubblicato un articolo sul coronavirus che è stato ripreso dalle principali testate giornalistiche cinesi ed ha suscitato grande dibattito sul web.

Di famiglia originaria della Basilicata, ma nato a New York, Mario Cavolo è uno scrittore ed esperto di comunicazione che da anni vive in Cina, a Shenyang, dove risiede con la sua famiglia, autore del libro “China, the Big Lie? The Truth of Trillions in a Culture of Cash“. Di recente, Cavolo ha pubblicato un lungo articolo attraverso i propri social network, nel quale combatte la propaganda anticinese che sta prendendo piede a causa della diffusione del coronavirus.

L’analisi di Cavolo, che a larghi tratti conferma anche quanto abbiamo scritto in precedenti articoli, ha suscitato grande dibattito online, ed il suo articolo è stato ripreso da diverse testate cinesi ed internazionali. L’autore parte da un parallelo tra il nuovo coronavirus nato in Cina e l’influenza suina H1N1, emersa negli Stati Uniti nel 2009.

Quando si è verificata l’influenza suina H1N1 degli Stati Uniti nel 2009, entro la fine dell’anno questa aveva infettato 60 milioni di persone ed ha ucciso in almeno 18.449 casi. Ma il bilancio finale della pandemia globale H1N1 è stata molto peggio di così, con quasi 300.000 morti, secondo i dati finali pubblicati nel 2012“, esordisce Cavolo. Dati che altretutto sarebbero al ribasso, visto che molti contagi e decessi potrebbero essere stati confusi con quelli dovuti alle influenze stagionali.

Considerando questi dati, lo scrittore si pone delle domande sulle diverse reazioni avute nei confronti di questi due virus, notando gli attacchi ai quali sono sottoposti in queste settimane la Cina come Paese, il suo governo ed il suo popolo. “Durante l’epidemia di H1N1 del 2009, non ricordo attacchi xenofobi anti-statunitensi in tutto il mondo, vero? In effetti, ricordi che ci sono voluti sei mesi per gli Stati Uniti per dichiarare l’emergenza nazionale? Qualche governo dall’inizio di aprile 2009 fino alla fine di aprile 2010, incluso il mese di giugno, quando il virus H1N1 è stato dichiarato una pandemia globale di emergenza internazionale, ha per caso inviato ai suoi cittadini un avviso che avrebbero dovuto lasciare gli Stati Uniti? O ha chiuso i propri confini ai viaggiatori statunitensi?“.

Al contrario di quanto propinato attraverso la propaganda massmediatica anticinese, “il mondo dovrebbe applaudire alla risposta senza precedenti, ampia e aggressiva della Cina“, come fatto dai funzionari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e di molti governi in tutto il mondo. “Io mi trovo sul posto, in Cina, sto osservando con i miei occhi, ed è abbastanza incredibile sotto ogni aspetto, per non parlare dell’enorme sacrificio economico“, afferma Cavolo.

L’autore, in contrasto con la narrazione dominante, elogia invece la solerzia e la determinazione del governo di Pechino, che ha pesantemente colpito i funzionari che avevano sottovalutato l’emergenza, al contrario di quanto accade con i politici occidentali: “Invece di guardare alla volontà di un intero sistema di governo che agisce più velocemente di qualsiasi altro governo del pianeta, siamo, un mese dopo, ancora impegnati ad attaccare alcuni funzionari del governo locale di Wuhan che avrebbero dovuto dircelo un paio di settimane prima. E sì, è vero che quei funzionari locali hanno sbagliato. E comunque, quei funzionari sono finiti in grossi guai per questo. […] Facciamo un cofronto con gli innumerevoli politici occidentali che non hanno mai pagato per i propri errori e che restano in carica per ricordare a tutti noi che l’errore è umano, la stupidità e l’avidità non sono caratteristiche specifiche di nessun particolare colore della pelle, razza o Paese“.

L’ira di Cavolo si scatena particolarmente contro quei governi che hanno consigliato ai propri cittadini di lasciare la Cina al più presto, in particolare il governo degli Stati Uniti. L’autore ricorda infatti che durante l’epidemia del virus H1N1 nessun Paese aveva chiesto ai propri cittadini di lasciare gli Stati Uniti, né furono chiusi i confini o interrotti i voli internazionali: “Se sei un espatriato attualmente in Cina, a meno che tu non sia proprio a Wuhan, la realtà è che molto probabilmente sei più al sicuro semplicemente restando dove sei piuttosto che partire adesso. Non potresti essere più sicuro che in questo Paese, dove quasi tutti stanno a casa e si isolano rispettosamente con consapevolezza. Per non parlare del fatto che la decisione del governo cinese di salvaguardare la società, le famiglie, il popolo sta avendo un costo economico devastante di centinaia di miliardi“.

Dopo aver riservato un attacco alle reazioni razziste che si stanno verificando contro cittadini cinesi o persone di origine asiatica in tutto il mondo, Cavolo dà alcuni interessanti dettagli sul nuovo coronavirus, per combattere l’isteria di massa riguardante l’epidemia: “Il virus ha attualmente un tasso di mortalità del 2%. È molto più alto, circa venti volte superiore, rispetto ad un tipico virus dell’influenza stagionale, con un tasso di mortalità dello 0,1%. Tuttavia, un tasso di mortalità del 2% è comunque molto più basso rispetto al virus SARS che ha avuto un tasso di mortalità del 9% o al virus MERS con un terribile tasso di mortalità del 37%. Il coronavirus causa sintomi gravi nel 10-15% dei casi. Tra l’80% e il 90% delle morti per questo virus si verificano in pazienti anziani, principalmente con altri problemi di salute pre-esistenti, non nei giovani. Questa caratteristica, tra l’altro, è in contrasto con il virus dell’influenza suina H1N1 del 2009 che in effetti aveva un tasso di mortalità più elevato tra i giovani, compresi i bambini, piuttosto che quelli di età superiore ai 60 anni“.

La Cina ha identificato e condiviso il genoma del coronacirus in tempi record, in pochi giorni e, naturalmente, lo ha immediatamente condiviso con tutte le organizzazioni internazionali di salute e malattie. I ricercatori medici stanno già scoprendo che alcuni farmaci antivirali esistenti sembrano essere efficaci contro questo virus. […] Questa risposta modello è già acclamata dalla comunità internazionale come una straordinaria risposta senza precedenti che stabilisce un nuovo standard nella comprensione di ciò che è possibile fare per i futuri focolai in qualunque Paese possano verificarsi“, insiste Cavolo, sottolineando sia la solerzia e l’efficiacia delle misure prese dal governo cinese che la collaborazione della popolazione locale.

L’autore conclude augurandosi che la primavera porti ad un ridimensionamento dell’epidemia, e soprattutto lancia un invito a coloro che si stanno prodigando per seminare il panico e la sinofobia: “Per il momento, se non hai niente di buono o solidale da dire sulla Cina o sui cinesi, che ne dici di tenere la bocca chiusa?“.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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