Il presidente della Bolivia destituito dopo un golpe militare e ora in esilio politico in Argentina, Evo Morales, ha denunciato attraverso il suo account Twitter, che il regime de facto a La Paz “in 3 mesi” ha distrutto tutti gli enormi risultati “che abbiamo costruito in unità con il popolo durante il nostro governo”.
Per quel che riguarda l’istruzione, ha sottolineato Evo, non ci sono fondi nel budget del 2020. “È la solita politica delle privatizzazioni”, ha denunciato Morales, che ha poi sottolineato, per quel che riguarda la sanità, come “l’espulsione dei medici cubani ha avuto come conseguenza che gli ospedali sono ora al collasso”.
L’attuale amministrazione de facto ha poi paralizzato diverse grandi opere che prevedevano finanziamenti a budget, come una linea del treno metropolitano di Cochabamba e la costruzione di diverse autostrade.
Rispondendo alle accuse del direttore esecutivo dell’Agenzia boliviana per l’energia nucleare, Juan Alfredo Jordán Romero, Morales ha poi sottolineato come l’investimento da 351 milioni di dollari nella costruzione del Centro de Investigación Nuclear en El Alto non richiedeva l’autorizzazione del Parlamento.
Morales ha infine fatto riferimento alle elezioni del 3 maggio, dove sarà candidato come senatore, sollecitando la comunità internazionale a garantire la trasparenza della tornata.