Bolivia Il Tribunale Supremo Elettorale ha riferito ieri notte che l’ex presidente Evo Morales e l’ex ministro degli esteri Diego Pary non potranno candidarsi alle elezioni del 3 maggio dove si sarebbero presentati come senatori.
Insieme a loro sono state inabilitate le domande del 38% dei candidati, la stragrande maggioranza di questi sono del Movimento per il Socialismo.
In una conferenza stampa, il presidente dell’entità, Salvador Romero, che fa parte dei golpisti che recentemente sono al governo in Bolivia, ha dichiarato che questa decisione è stata presa “per non essere in possesso del requisito della residenza permanente”, ricordiamo che Evo Morales si è rifugiato all’estero dopo il colpo di Stato.
Morales aveva presentato i requisiti per candidarsi come senatore per Cochabamba, mentre Pary aveva fatto lo stesso per candidarsi come primo senatore per Potosí.
Dopo il colpo di Stato del 10 novembre in Bolivia, Morales e parte degli ex ministri del gabinetto hanno dovuto lasciare il paese a causa della persecuzione intrapresa dal governo di fatto guidato da Jeanine Áñez.
Dopo la conferenza stampa, l’ex presidente boliviano ha risposto tramite il suo account Twitter affermando che “la decisione del Tribunale è un duro colpo contro la democrazia. I membri sanno bene che ho tutti i requisiti per essere un candidato. L’obiettivo finale è la proscrizione del partito del Movimento per il Socialismo.”
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