di Juan Cole

Questo testo è apparso in origine su Informed Comment.

L’Ufficio dell’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani ha pubblicato mercoledì la lungo attesa lista di 112 società che fanno affari con gli occupanti israeliani della West Bank palestinese. Questi occupanti sono stati più spesso inviati segretamente dallo stesso governo israeliano per rubare terre palestinesi, costruire su di esse e trarre profitto dalle loro risorse, quali acqua e terreni agricoli.

Le Nazioni Unite stimano che dal 2001 al 2017 l’occupazione militare israeliana della Palestina sia costato ai palestinesi 48 miliardi di dollari.

Michelle Bachelet, la rispettata ex presidente del Cile, è attualmente Alto Commissario per i Diritti Umani e il suo ufficio ha distribuito il rapporto. La tempistica della diffusione del rapporto mi suggerisce che può essersi trattato di una strigliata al tentativo dell’amministrazione Trump di insabbiare i crimini israeliani contro l’umanità nella Palestina occupata.

Le società statunitensi che elencano locazioni in insediamenti di occupanti israeliani possono essere ritenute trafficare in beni rubati e collaborare con il regime dell’apartheid. Vi sono incluse AirBnB, Expedia e Trip Advisor. E’ citata anche Booking.com con sede in Olanda. Gli insediamenti israeliani sono segretati razzialmente, escludendo interamente i palestinesi, anche se si trovano in territorio palestinese. Sarebbe come se sudafricani bianchi impedissero ad africani neri di risiedere in certe parti di Johannesburg. Oh, aspettate…

AirBnB aveva in effetti pensato brevemente nel 2018 di poter smettere di elencare proprietà negli insediamenti di occupatori dell’apartheid, ma ha fatto marcia indietro quando organizzazioni filoisraeliane di ebrei statunitensi hanno minacciato di portarla in giudizio su accuse che avrebbe boicottato Israele e discriminato gli ebrei (!).

Ho scritto allora:

“L’Unione Europea ha per un certo tempo imposto un certo tipo di boicottaggio sulle istituzioni degli insediamenti, e prescrive l’etichettatura dei prodotti dei coloni, e un totale boicottaggio economico è in corso di valutazione in paesi come l’Irlanda.

L’argomento che si sente spesso è che Airbnb sta minacciando gli occupanti in modo diverso da quanto fa in altri territori disputati. E’ un argomento stupido e molto disonesto. Non ci sono altri paesi che mantengano apolidi cinque milioni di persone e senza cittadinanza in uno stato, e che gradualmente usurpino tutti i loro diritti e le loro proprietà. La situazione nella West Bank occupata è unica, e merita una reazione unica. Ci sono paesi che hanno incorporata in sé popolazioni in qualche misura contrarie, concedendo loro una cittadinanza che forse non vogliono. Ma questo è diverso dallo spogliare persone dei diritti di cittadinanza. La cittadinanza, come ha scritto giustamente una volta un giudice della Corte Suprema statunitense, è il diritto di avere diritti”.

Il dominio militare israeliano su cinque milioni di palestinesi privi di stato è una forma di apartheid come definito nello Statuto di Roma del 2002 che regola la Corte Penale Internazionale dell’Aja.

Lo Statuto di Roma (8.2.a) definisce crimine di guerra la grave violazione delle Convenzioni di Ginevra.

Inoltre le clausole 7.1.j e 7.2.h classificano il crimine di apartheid come un “crimine contro l’umanità”. La clausola 7.2.h lo definisce in questo modo:

“Il crimine di apartheid significa atti disumani di carattere simile a quelli riferiti nel paragrafo 1, commessi nel contesto di un regime istituzionalizzato di oppressione e dominio sistematici da parte di un gruppo razziale contro un altro gruppo o gruppi razziali e commessi con l’intenzione di mantenere tale regime…”

La West Bank e la Striscia di Gaza palestinesi non furono colonizzati dai sionisti nella prima metà del ventesimo secolo e l’Assemblea Generale dell’ONU (UNGA) non le assegnò a Israele nel suo piano di partizione del 1947. (Non sarebbe stato decisivo anche se l’avesse fatto, poiché l’UNGA non ha l’autorità di dividere territori popolati; il piano di partizione era una mera proposta). Israele ha conquistato militarmente la Palestina nel 1967 anche se la popolazione dell’area non era al potere e non aveva avuto alcun ruolo nella guerra del 1967, quando Israele attaccò Egitto, Giordania e Siria.

Israele ha separato parte della West Bank palestinese e l’ha aggiunta al suo distretto di Gerusalemme, il che è illegale. Ha poi inondato 350.000 israeliani in tale territorio palestinese, rubando terre e risorse e lasciando i palestinesi poveri e inermi.

L’annessione è un atto di aggressione, vietato dalla legge internazionale. In base alla Quarta Convenzione di Ginevra, Israele non può di fatto privare i palestinesi occupati dei loro diritti alla terra semplicemente dichiarando quelle terre “annesse”.

In ciò che era rimasto della West Bank palestinese, Israele ha inviato 400.000 occupanti, che vivono sulla terra di cui hanno diritto i palestinesi e che brutalizzano regolarmente i villaggi palestinesi vicini. Gli occupanti sono stimati aver abbattuto, cioè sabotato, dal 1967 un milione di alberi di olivo appartenenti a famiglie palestinesi.

Secondo risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e la legge internazionale, Israele è la Potenza Occupante nelle West Bank e nella Striscia di Gaza palestinesi. Le occupazioni militari sono disciplinate dalla legge internazionale dalla Convenzione di Ginevra del 1949 sul trattamento delle popolazioni sotto occupazione militare.

Come ho scritto in un’altra occasione, questa occupazione di terre palestinesi contravviene al Quarto Accordo di Ginevra del 1949 sui Territori Occupati, che vieta il trasferimento di popolazioni dalla Potenza Occupante nelle terre occupate: “La Potenza Occupante non deporterà o trasferirà parti della propria popolazione civile nel territorio che occupa”. Questa norma era intesa a prevenire la ripetizione dei crimini di guerra commessi dalla Germania nazista, che occupò altre terre e inviò tedeschi a colonizzarle.

da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://www.truthdig.com/articles/the-companies-profiteering-from-palestinian-oppression/

Traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2020 ZNET Italy

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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