Francesco Cecchini
Karl Marx, morì a Londra il 14 marzo 1883, e il mondo commemora il 137 ° anniversario di chi gettò le basi teoriche per una radicale trasformazione sociale del mondo.
Frederick Engels il 17 marzo 1883 nell’ orazione funebre all’ Highgate Cemetery di Londra disse:
ll 14 marzo, alle due e quarantacinque pomeridiane, ha cessato di pensare la più grande mente dellepoca nostra. Lavevamo lasciato solo da appena due minuti e al nostro ritorno labbiamo trovato tranquillamente addormentato nella sua poltrona, ma addormentato per sempre.
Non è possibile misurare la gravità della perdita che questa morte rappresenta per il proletariato militante dEuropa e dAmerica, nonché per la scienza storica. Non si tarderà a sentire il vuoto lasciato dalla scomparsa di questo titano.
Così come Darwin ha scoperto la legge dello sviluppo della natura organica, Marx ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana cioè il fatto elementare, sinora nascosto sotto lorpello ideologico, che gli uomini devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto e vestirsi, prima di occuparsi di politica, di scienza, darte, di religione, ecc.; e che, per conseguenza, la produzione dei mezzi materiali immediati di esistenza e, con essa, il grado di sviluppo economico di un popolo e di unepoca in ogni momento determinato costituiscono la base dalla quale si sviluppano le istituzioni statali, le concezioni giuridiche, larte e anche le idee religiose degli uomini, e partendo dalla quale esse devono venir spiegate, e non inversamente, come si era fatto finora.
Ma non è tutto. Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata. La scoperta del plusvalore ha subitamente gettato un fascio di luce nelloscurità in cui brancolavano prima, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti classici che i critici socialisti.
Due scoperte simili sarebbero più che sufficienti a riempire una vita. Fortunato chi avesse avuto la sorte di farne anche una sola. Ma in ognuno dei campi in cui ha svolto le sue ricerche — e questi campi furono molti e nessuno fu toccato da lui in modo superficiale — in ognuno di questi campi, compreso quello delle matematiche, egli ha fatto delle scoperte originali.
Tale era lo scienziato. Ma lo scienziato non era neppure la metà di Marx. Per lui la scienza era una forza motrice della storia, una forza rivoluzionaria. Per quanto grande fosse la gioia che gli dava ogni scoperta in una qualunque disciplina teorica, e di cui non si vedeva forse ancora lapplicazione pratica, una gioia ben diversa gli dava ogni innovazione che determinasse un cambiamento rivoluzionario immediato nellindustria e, in generale, nello sviluppo storico. Così egli seguiva in tutti i particolari le scoperte nel campo dellelettricità e, ancora in questi ultimi tempi, quelle di Marcel Deprez.
Perché Marx era prima di tutto un rivoluzionario. Contribuire in un modo o nellaltro allabbattimento della società capitalistica e delle istituzioni statali che essa ha creato, contribuire allemancipazione del proletariato moderno al quale egli, per primo, aveva dato la coscienza delle condizioni della propria situazione e dei propri bisogni, la coscienza delle condizioni della propria liberazione : questa era la sua reale vocazione. La lotta era il suo elemento. Ed ha combattuto con una passione, con una tenacia e con un successo come pochi hanno combattuto. La prima Rheinische Zeitung nel 1842, il Vorwàrts ! di Parigi nel 1844, la Deutsche Brùsseler Zeitung nel 1847, la Neue Rheinische Zeitung nel 1848-49, la New York Tribune dal 1852 al 1861 e, inoltre, i numerosi opuscoli di propaganda, il lavoro a Parigi, a Bruxelles, a Londra, il tutto coronato dalla grande Associazione internazionale degli operai, ecco un altro risultato di cui colui che lo ha raggiunto potrebbe esser fiero anche se non avesse fatto nientaltro.
Marx era perciò luomo più odiato e calunniato del suo tempo. I governi, assoluti e repubblicani, lo espulsero, i borghesi, conservatori e democratici radicali, lo coprirono a gara di calunnie. Egli sdegnò tutte queste miserie, non prestò loro nessuna attenzione, e non rispose se non in caso di estrema necessità. E morto venerato, amato, rimpianto da milioni di compagni di lavoro rivoluzionari in Europa e in America, dalle miniere siberiane sino alla California. E posso aggiungere, senza timore: poteva avere molti avversari, ma nessun nemico personale.
Il suo nome vivrà nei secoli, e così la sua opera!
Le parole di Frederick Engels sono ancora valide.
Il Manifesto del Partito Comunista fu scritto da Karl Marx e Friedrich Engels fra il 1847 e il 1848 e pubblicato a Londra il 21 febbraio del 1848, 172 anni fa. Il libro si apre con questa frase: ” Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo”. Il Manifesto fu chiesto dalla Lega dei comunisti, che combatteva per abolire il sistema capitalista e costruire il socialismo.
Il Manifesto ha guidato lotte che hanno segnato il mondo e continua a essere seguito da milioni di persone, che richiedono uguaglianza senza distinzione di classe sociale.
Il Manifesto spiega che una delle maggiori differenze dell’ideologia comunista è che metterà sempre gli interessi del popolo davanti a quelli della borghesia. Indica anche che ci sono sempre due classi di persone “l’oppressore e l’oppresso”. “Il motore della storia è la lotta di classe” affermarono Karl Marx e Friedrich Engels nel Manifesto comunista. Le idee di Marx sono state l’ispirazione per alcuni processi e movimenti rivoluzionari nel mondo che hanno considerato una transizione dal capitalismo a un modello più egualitario. “I filosofi hanno interpretato il mondo in modi diversi, ma si tratta di trasformarlo “, Karl Marx nel 1845. Molti sono stati i processi rivoluzionari ispirati al marxismo. Esempio emblematici furono la rivoluzione russa del 1917 e la rivoluzione cinese iniziata nel 1927 e conclusa nel 1949. Le idee marxiste ispirarono la Rivoluzione cubana, che nel 1959 riuscì a rovesciare la dittatura di Fulgencio Batista. In Viet Nam il comunismo sconfisse prima il colonialismo francese e poi l’imperialismo americano. Il marxismo, tra altre ideologie, servì anche come ispirazione per il Cile democratico di Allende, per la rivoluzione sandinista in Nicaragua e per quella bolivariana, promossa in Venezuela dal comandante Hugo Chávez e continuata da Nicolás Maduro.
Mentre i rivoluzionari hanno lottato per un mondo più giusto, il capitalismo è riuscito a consolidarsi come sistema egemonico nel mondo. La disuguaglianza che genera fa che l’uno per cento della popolazione possieda oltre l’80 per cento della ricchezza mondiale. La fame ha raggiunto centinaia e centina di milioni, ben oltre il 10% della popolazione mondiale. Inoltre decine e decine di milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni soffrono di malnutrizione cronica. Di fronte a queste ingiustizie generate dal sistema di dominio capitalista , molti movimenti socio-politici e i loro dirigenti continuano a studiare la teoria marxista per comprendere le relazioni sociali e come trasformarle.