Rodolfo Walsh fu assassinato a Buenos Aires,43 anni fa il 25 marzo 1977, dalla dittatura poco dopo aver scritto Carta Abierta de un escritor a la Junta Militar, che inizia così: ” Quindicimila dispersi, diecimila prigionieri, quattromila morti, decine di migliaia di esuli sono le cifre reali di questo terrore….”
“Di tutti i miei mestieri terreni, la violenta arte della scrittura era quella che mi andava meglio.” Rodolfo Walsh
La regola fondamentale del giornalismo risiede nella responsabilità delle informazioni. Gli articoli di Rodolfo Walsh lo confermano. Scrittore letterario, politico, militante con verità e giustizia; in prosa concisa ed enfatica, è il grande cronista della complessa storia recente dell’Argentina. Il suo libro La violenta Professione di Scrittore riunisce quasi tutti gli articoli di questo energico agitatore della parola. Include un’appendice eccezionale: la lettera aperta di uno scrittore alla giunta militare, la sua ultima testimonianza prima di essere pieno di un’imboscata da parte della milizia dittatoriale.
Nel 1959 Rodolfo Walsh partecipa all’organizzazione, assieme a un altro argentino, Jorge Masetti, dell’agenzia di notizie Prensa Latina. Inoltre affermerà tempo dopo: ” la rivoluzione latinoamericana il cui seme sta a Cuba”. L’impegno di Walsh sarà di una collaborazione militante con la rivoluzione cubana. Il più memorabile degli episodi di questo tempo è la decodifica di un messaggio crittografato da cui Walsh scopre i piani di invasione di Cuba da parte di agenti statunitensi con sede in Guatemala.
Walsh denuncia anche una serie di otto articoli pubblicati dal quotidiano argentino Clarín che hanno come scopo provocare la rottura delle relazioni con Cuba e il suo conseguente isolamento. Walsh ha 34 anni e ha una solida formazione professionale che decide di mettere al servizio di La Nación ma per la causa rivoluzionaria, che non abbandonerà fino alla sua morte.
Nel setteembre 1967 Walsh da Buenos Aires pubblica un articolo su Ernesto Guevara, dal titolo Che. In occasione della morte di Che Guevara Rodolfo Walsh scrive: ” Vergogna, no di essere vivo, perché non c’è il desiderio della morte, al contrario la forza della rivoluzione, ma che Guevara sia morto con tanti pochi attorno”.
All’inizio del 1968 Rodolfo Walsh torna a Cuba, dove si tiene il Congresso culturale dell’Avana. Partecipa, insieme a Juan Carlos Portantiero e Francisco Urondo, al tavolo sulla letteratura argentina del 20 ° secolo, nel contesto di un seminario che mira a tracciare un panorama attuale della letteratura latinoamericana. Gli interventi di Walsh dimostrano la sua conoscenza e la sua posizione critica riguardo al canone letterario argentino. .
Rodolfo Walsh a Cuba
Un esempio di scrittura militante di Rodolfo Walsh è Operazione massacro pubblicato in Italia da sellerio.
Operazione massacro pubblicato nel 1957, racconta un episodio di qualche anno prima, che sarebbe passato sotto silenzio se Walsh non vi si fosse imbattuto casualmente: un massacro di civili innocenti da parte della prima giunta militare golpista antiperonista. Walsh indaga, ricostruisce i fatti, scopre la cospirazione e i suoi moventi e fini, e scrive un libro di denuncia