L CEPPO CINESE NON ERA L’UNICO. IL COVID19 ERA PRESENTE NEGLI USA ALMENO FIN DA OTTOBRE. MOLTE INFEZIONI CURATE PER SINDROME INFLUENZALE ERANO IN EFFETTI DATE DA COVID 19. GIUSTE LE RICHIESTE CINESI DI SPIEGAZIONI CHE SONO AVVENUTE DOPO UN ACCESO DIBATTITO NEGLI USA.
Anche l’Italia dispone di un ceppo originario, così come anche la Germania, il che dimostra non solo l’estrema capacità di diffusione del virus ma anche la repentina attitudine alla mutazione. il che rende, tra l’altro, di dubbia utilità la ricerca di un vaccino che sappia aggredire il virus “giusto”

Il virus è pericoloso per chi soffre di malattie polmonari e cardiovascolari, di diabete, soprattutto tra gli ultrasettantenni. Difficilmente può creare seri problemi tra gli under 60, a meno che non vi siano gravi patologie pregresse. Sarebbe stato opportuna una politica sanitaria d’urto per chi rischia veramente, tra i soggetti citati…spendere per ventilatori, per ampliare il parco dei posti letto per le terapie intensiva e dotare il personale medico ed infermieristico di tute, di mascherine con il filtro, di guanti…invece si è provveduto come tori impazziti a creare un clima di panico che certo non fa bene alle dotazioni naturali di immunizzazione dei pazienti, a chiudere musei e scuole(sarebbe stato sufficiente come per i market una severa regolamentazione ( nelle scuole con il raddoppio dei turni con assunzione di nuovi insegnanti ( il che sarebbe stato di giovamento all’istruzione, all’occupazione, all’economia)

L’esibizione delle bare “di Bergamo” costituiscono il sigillo di questi manovratori della paura, del terrore…la foto ha girato…peccato che faccia riferimento ad un’altra tragedia, quella di Lampedusa, avvenuta più di cinque anni fa…non meno osceno il macabro spettacolo dei mezzi militari dell’esercito che trasporta le bare…Agamben, criticato a gamba tesa dai vecchi girotondini di “Micromega”, giornale progressista di proprietà del gruppo Agnelli, accusato di delirare per aver colto (da quel grande filosofo che è) che il Covid 19 è “l’invenzione” di una malattia, minimamente letale, trasformata in malattia gravissima a rischio di morte per cittadini di qualsiasi livello di età, anche in buon stato di salute (bisognerebbe sapere sui decessi quanti sono i morti di corona virus e quanti i semplicemente accompagnati dal coronavirus che ha eventualmente fatto crollare un organismo in uno stato terminale).
Agamben, studioso delle nefandezze della società dello spettacolo (celebre il suo studio sui cadaveri orrendamente macellati in studio (per l’avvio alle esportazioni di democrazia, cui concorsero, abbagliate da tanto scempio non solo il fetido nazi-fascismo, ma anche le sinistre di governo e di opposizione, associazioni pacifiste, sindacati confederali…

“L’Auschwitz della società dello spettacolo”, formula adottata per la prima volta in Romania, poi ben applicata dal marcescente Occidente imperiale in Jugoslavia, in Libia, in Siria, In Iraq, in Venezuela, in Palestina…Un marcescente ordine neoliberista, trasudante di cinismo, allo scopo di conquistare fedeli alle sue crociate contro chi si oppone alla sua macchina infernale.
Per i critici più severi e lungimiranti, l’isteria collettiva creata a bella posta dai media ha finalità ben precise: la creazione di un “ordine nuovo” in cui non sia necessaria la repressione fisica ma sia sufficiente l’organizzazione del panico, restare a casa, muoversi per lavoro (quando c’è), non partecipare a manifestazioni, a dibattitti, a proteste, criticare sì ma nel web, divertirsi sì ma nel web, fare amicizie sì ma nel web…la militarizzazione della società e del territorio prodotta inconsciamente dallo stesso individuo…solo in caso di infrazione l’intervento della polizia e dell’esercito. Le leggi ci sono ed altre ancora più stringenti si possono sempre fare. Lo vogliono gli States, Israele, la UE…

Si badi. Ciò non avverrà subito. Anzi con la cessazione della “pestilenza” ritornerà il chiasso nelle strade e per breve tempo si potrà ingenuamente credere nel futuro, sperare che tutto cambierà per il meglio e, tranne i soliti guastafeste, non ci si accorgerà dell’indebitamento e del fallimento delle piccole e medie imprese che crolleranno durante lo “state a casa” divorate dai pescecani che si pasceranno con dovizia, in particolare quando verrà introdotto il MES che imporrà, oltre ad un aumento della disoccupazione, della caduta dei salari, del tonfo dello stato sociale, un brusco cambio di casacca ad una gran parte dell’apparato industriale e produttivo (dall’italico al tedesco, al francese, all’indiano, al cinese…)

Il regime, per sopravvivere, ha necessità di educare le masse. Il trauma Covid 19 è stato utilizzato con sapienza. Le masse hanno risposto con ordine e compostezza…si è cantato anche a squarciagola “Fratelli d’Italia”, “Bella ciao”, “ L’italiano”. Hanno accettato con diligenza gli strappi alla Costituzione, allo stato di eccezione alla messa in mora delle libertà individuali…
Una prova sperimentale prima dell’introduzione di un virus mortale costituito da Mes, Austerity, Troika. Sfibrato da tanto panico virtuale è presumibile che se ne stia non a casa, ma nei bar, nei ristoranti, al cinema, a teatro, di sicuro lontano da manifestazioni, da sit-in, da flash mob, da proteste di piazza

L’unico elemento stonato nella campagna di idiotizzazione del milieu sociale è dato dagli scioperi dei lavoratori della logistica che in varie parti d’Italia hanno saputo suonare il tamburo della rivolta. per tutelarsi dall’infezione del virus, per non perdere il salario nei giorni lavorativi, per non essere licenziati…mi auguro che la resistenza di questi lavoratori sappia propagarsi ora e dopo la cessazione dell’epidemia, a tutti i lavoratori della logistica e sappia raggiungere gli operai delle fabbriche e gli studenti…naturalmente dietro queste lotte i sindacati di base (Cobas, USB…) … arriveranno successivamente  i sindacati confederali, di solito assenti nelle lotte della logistica, allo scopo di cavalcare la tigre…

Quel che accadrà ora non è prevedibile …se il Covid19 è capace di diffusione e di mutazione, la lotta di classe non lo è di meno…

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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