Caro Miguel Díaz-Canel,
Presidente della Repubblica di Cuba
Scrivo per parlare dell’emozione che ho provato quando ho visto l’immagine dei medici cubani arrivare in Italia, per aiutare le vittime della pandemia di coronavirus in quel paese.
Ancora una volta, il governo e il popolo di Cuba offrono al mondo un esempio di solidarietà, superando tutte le barriere, siano esse di natura economica, geografica o politica.
È nei momenti di crisi che conosciamo chi è veramente grande. E in queste ore la gente di quell’isola è sempre gigantesca di fronte al mondo. La solidarietà attiva, militante e rivoluzionaria di Cuba è già stata evidente in varie parti del pianeta, con una risposta di alto livello e sovrana a coloro che cercano di imporle il blocco economico e l’isolamento politico.
Il popolo brasiliano sarà eternamente grato per il ruolo svolto nel nostro programma “Più Medici”, in una cooperazione che ha salvato innumerevoli vite e ha insegnato molto ai nostri professionisti della salute.
Quella cooperazione fu brutalmente interrotta da un governo meschino con il popolo e accecata da un’ideologia individualista e disumana.
In questi momenti di crisi a causa del coronavirus, sfortunatamente in maniera ancor più sofferente per il nostro popolo, tutti qui si stanno rendendo conto di quanto ci mancano i compagni dottori cubani.
Vi chiedo, caro collega Díaz-Canel, di trasmettere ai cubani, in particolare agli scienziati e ai professionisti della salute che sono in tutto il mondo in questa dura lotta per la vita, il riconoscimento, l’ammirazione e la gratitudine del popolo brasiliano.
Staremo insieme, sempre, fino alla vittoria.
Luiz Inácio Lula da Silva
Traduzione Rete solidarietà rivoluzione bolivariana