Così ha dichiarato Pepe Mujica, ex Presidente dell’Uruguay parlando col giornalista Jordi Évole, all’interno di una video-intervista rilasciata dalla sua casa a proposito dell’emergenza sanitaria mondiale.
‘Il coronavirus metterà fine alla globalizzazione capitalista?’. Ha domandato Jordi Évole, a l’ex presidente dell’Uruguay Josè ‘Pepe’ Mujica, che ha colto l’occasione per affrontare un discorso più generale sulla condizione della nostra società ai tempi del Covid-19.
“No, non sarà il virus a decretare la fine del capitalismo. – rispondendo alla domanda – Questo dovrà venire dalla volontà organizzata degli uomini, che sono stati quelli che lo hanno creato”, precisando meglio “è l’uomo che deve distruggerlo. Il dio mercato è la religione fanatica del nostro tempo, governa tutto”, ha affermato Mujica – ma non credo che sarà il coranavirus a fermarlo.
“Non so se sia una situazione reversibile, ma dobbiamo lottare affinché lo diventi. Questo virus ci spaventa e prendiamo un certo grado di misure quasi eroiche. Sul piano del mercato e della globalizzazione bisognerebbe rispettare e non oltrepassare determinati limiti e certi parametri”. ha aggiunto l’ex Presidente.
“I governi mondiali hanno sottovalutato la questione, hanno creduto che fosse un problema solo cinese, e ora invece lo è diventato per tutti”.
‘Pensa che da questa pandemia possa uscire qualcosa di buono?’ chiede ancora il conduttore Évole nell’intervista.
“Grazie a questo spavento mondiale potrebbe emergere un po’ più di generosità e meno egoismo. Ma mi domando perché dei vecchietti continuino ad accumulare denaro senza senso. Parlo dei miliardari, di gente che concentra la ricchezza”, prosegue Mujica.
E’ molto critico Mujica nei confronti del capitalismo, soprattutto nei confronti di coloro che Jordi Évole nella videointervista definisce i multimiliardari. “ Non capisco che cosa diavolo vogliano ancora, una manciata di vecchietti che bramano sempre più soldi. Perché non smettono di fare casini in giro? Se tanto poi alla fine, ad esempio ora, con il coronavirus, vanno a morire come una qualsiasi altra persona”, dice Mujica riferendosi ai grandi uomini d’affari e ai grandi investitori.
“Non siamo in guerra, questa è una sfida che la biologia e la Terra ci pongono per ricordarci che non siamo i proprietari assoluti del mondo, anche se così ci sembra. Questa crisi talmente grave può servire per ricordarci che i problemi globali sono anche i nostri problemi”.
Mujica all’interno dell’intervista nel programma “Lo de Évole”, coglie anche l’occasione per lanciare un appello: “Dobbiamo combattere l’egoismo che ci portiamo dentro al fine di superare il coronavirus, dobbiamo diventare socialmente uniti gli uni agli altri”. L’ex presidente dell’Uruguay scuote il capo, è amareggiato e deluso nei confronti dei leader mondiali, che “poco o niente hanno fatto per mettere fine alla distruzione ambientale e degli ecosistemi.”
“Ma non ci lasciamo ingannare… non è un problema ecologico, bensì politico. L’essere umano non ha mai avuto così tante risorse, capacità e capitali per fermare questi fenomeni di distruzione del pianeta. Stiamo andando verso un “olocausto ecologico” e stanno preparando una padella gigantesca per friggerci”, spiega Mujica al giornalista.
L’ex presidente poi manda un messaggio e si rivolge con un incitamento a tutte le persone che stanno vivendo la quarantena e l’isolamento dovuti al coronavirus: “La peggiore solitudine è quella che abbiamo dentro; è tempo di meditare. Parla con te stesso e cerca di immaginare una finestra sul cielo. A ognuno di voi che vi sentite tristi e sconfortati da questi momenti, dico: Finché avrete una ragione per vivere e combattere, non avrete tempo per la tristezza”.