Scontro tra polizia peruviana e Aguaruna

Francesco Cecchini

Il popolo Aguaruna o Awajún (nome preferito dai membri del popolo Awajún, anche se usano anche ii-nĩ-ia ‘uno di noi’), è un popolo originario della giungla amazzonica peruviana. Sono più di 50.000 persone che vivono principalmente nei dipartimenti  di Amazonas, Cajamarca, Loreto e San Martín.

“La Espera-Historias del Baguazo” è un documentario diretto da Fernando Vílchez e un gruppo di peruviani che con il loro lavoro ricordano il vecchio detto: “un popolo che dimentica la propria storia è condannato a ripeterla”. Racconta ciò che è realmente accaduto il 5 giugno 2009 a “La Curva del Diablo”, una strada nella regione amazzonica del Perù, che è stata bloccata per settimane, dal 9 aprile oltre, quindi, una cinquantina di giorni, da aguarunas  che si  rifiutavano di autorizzare esplorazioni minerarie nelle loro terre. Nello scontro  23 poliziotti e 10 civili persero la vita,

Il peggior conflitto sociale nella recente storia del Perù  scoppiò una mattina del 2009 in un luogo  di incomparabile bellezza, nella giungla di Condorcanqui, territorio delle comunità originarie Wampi e Awajún. Il giorno della tragedia, una folla di nativi si sollevò in segno di protesta per decreti  che consideravano dannosi per i loro diritti sulla propria terra. Sequestrono una stazione di servizio e bloccarono un’autostrada. Il governo inviò un contingente di polizia da Lima, agenti del DINOES (Direzione nazionale delle operazioni speciali) con il supporto delle forze armate,  che intervenne con gas lacrimogeni, spari da elicotteri, etc.,etc..

Il “Baguazo” nacque perché il secondo governo di Alan García (2006-2011) ha promosso una politica di investimento nell’ambito dell’esecuzione dell’Accordo di libero scambio (ALS) con gli Stati Uniti. Numerosi decreti legislativi in merito hanno interessato direttamente le comunità indigene dell’Amazzonia. La rabbia dei nativi era dovuta alla compagnia mineraria Afrodite che cercava di occupare un’area legalmente protetta; dopo il conflitto sociale, la società transnazionale ha sospeso le sue attività.

Il presidente Alan García arrivò ad affermare  ha  che dietro le proteste vi reano interessi nascosti per impedire lo sviluppo del paese: “Questo è solo nell’interesse delle potenze petrolifere che vogliono mantenere gli altri paesi come acquirenti di petrolio e non vogliono che sviluppino la loro ricchezza”. Accusò inoltre  il leader nativo Alberto Pizango di “essere caduto a livello criminale”.

Naturalmente i nativi e i loro leader vennero incriminati e messi sotto processo.Il processo durò più di sette anni e si concluse  il 22 settembre 2016 con l’assoluzione di tutti i i nativi. Tra questi vi furonoo i leader Alberto Pizango e Santiago Manuin, accusati di essere stati gli istigatori. La sentenza fu presa all’unanimità.

Il link con il documentario, con sottotitoli in spagnolo, è il seguente:

https://www.youtube.com/watch?v=pgYUFnxs-6U

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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