Luis Sepúlveda

Francesco Cecchini

Vola solo chi osa farlo.                                           

Luis Sepúlveda

E Luis Sepúlveda militante antifascista, esule politico, guerrigliero, ecologista, viaggiatore, giornalista, scrittore, poeta, in vita ha osato volare e ha volato. Fino alla morte avvenuta per coronavirus, il 16 aprile 2020, a Oviedo  nell’  Hospital Universitario Central de Asturias.

Aveva compiuto 70 anni lo scorso 4 ottobre, ne aveva 25 quando in Cile avvenne il colpo di stato di Pinochet. Luis Sepúlveda era membro del Gap, Grupo amigos personales del presidente Allende, e fu imprigionato in una cella grande come un frigorifero e fu torturato, le unghie strappate. Ne aveva 28 quando abbandonò il Cile, andando in esilio.

Nei racconti di La frontiera scomparsa, Luis Sepúlveda racconta le tappe della ritrovata la libertà dopo prigioni di Pinochet:  l’Argentina, la Bolivia, il Perù, l’Ecuador, la Colombia, in treno o su veicoli di fortuna fino a Panama.

Da notare che nel 1978 raggiunse le Brigate Internazionali Simon Bolivar che stavano combattendo in Nicaragua. Dopo la vittoria della rivoluzione sandinista iniziò a lavorare come giornalista.

Dedicò il suo primo romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore,  a Chico Mendes un sindacalista, politico e ambientalista brasiliano, assassinato Il 22 dicembre 1988 da due rancheros. Nel 1977,  si era unito a una missione dell’Unesco per studiare l’impatto della civiltà sulle popolazioni native e trascorse. sette mesi  nella foresta amazzonica con gli indios Shuar. Nacque così una storia sospesa tra due mondi, quello degli indios diffidenti nei confronti dei bianchi, cacciatori di frodo, cercatori d’oro, avanguardie dell’industria più feroce, e quei bianchi che al protagonista avevano insegnato a leggere dandogli così un rifugio per la perdita della giovane moglie. I lavori di Luis Sepúlveda, pubblicati in Italia oltre Il vecchio che leggeva romanzi d’amore sono motissimi: Il mondo alla fine del mondo, Un nome da torero, La frontiera scomparsa, Patagonia express, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare,  Diario di un killer sentimentale,   Incontro d’amore in un paese in guerra, Jacaré – Hot Line, Le rose di Atacama ed altri ancora fino Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa.

Luis Sepúlveda e Carmen Yáñez, poetessa

Carmen Yáñez  la moglie di Luis Sepúlveda gli è rimasta vicina fino. Si erano conosciuti quando erano adolescenti e così Carmen Yáñez lo ha raccontato:

    “Avevo 15 anni, lui 18. Scriveva poesie, faceva teatro. Lo portò a casa mio fratello, che era pittore e suo amico. Un anno dopo ci fidanzammo. I miei genitori erano contrari: “Un poeta? Lascia perdere. Un tipo così non ha futuro”. Uscivo con lui di nascosto, i miei vennero a saperlo e mi impedirono di vederlo. Alla fine non ci restò che fuggire, come Romeo e Giulietta. E, subito dopo, era tempo di affrontare “seriamente” la situazione. Avevo appena compiuto 19 anni, ero piccola e magra, sembravo molto più giovane. Ci siamo sposati l’ 11 settembre del 1971. Undici settembre. Fu il giorno in cui il prete venne a casa dei miei genitori. Perché noi, in chiesa, non ci saremmo mai andati.”

Luis Sepúlveda a pugno chiuso

In un’ intervista rilasciata a Roberto Zanini il 22 ottobre 2019, riguardo a carri armati nelle strade di Santiago del Cile disse: “Fa rabbia il ritorno a tempi che credevamo superati.  Ma non è così, il fantasma del pinochettismo continua a essere molto vivo in Cile, e il presidente Sebastian Pinera, che è una persona perfettamente inutile, ne dimostra l’  atteggiamento apertamente fascista.”

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: