Nicaragua, manifestazione sandinista

Francesco Cecchini

Articolo di Stephen Sefton pubblicato da Telesur e tradotto da Francesco Cecchini per Ancora Fischia il Vento.

PERCHE’ L’OCCIDENTE ODIA IL NICARAGUA SANDINISTA?

Il successo del Nicaragua nel contenere il virus Covid-19 fa che il fallimento degli Stati Uniti e dei suoi paesi alleati sembrino patetici. Il basso numero di nove casi confermati finora e solo due morti sono merito categorico delle politiche del governo sandinista guidato dal presidente Daniel Ortega e dalla vicepresidente Rosario Murillo.

Rosario Murillo e Daniel Ortega

Lo stesso vale per gli altri governi rivoluzionari e socialisti di tutto il mondo. Cuba ha dato un brillante esempio di guids mondiale e di solidarietà. In altre parti del mondo, Venezuela, Vietnam e lo stato indiano del Kerala hanno applicato allo stesso modo politiche diverse ma di successo per contenere la pandemia. Ma in Nord America ed Europa, il successo nella lotta contro COVID-19 in questi paesi socialisti impoveriti, anche quando sono sotto attacco da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, come Cuba, Nicaragua e Venezuela, non è stato riconosciuto.

Nel caso del Nicaragua, i media occidentali e le ONG hanno ampiamente distorto e ripetutamente mentito sulle straordinarie conquiste del governo sandinista rispetto ad altri paesi della regione, per non parlare del grande contrasto con la catastrofica situazione in America Latina e in Europa occidentale. Molte ragioni contribuiscono a quella realtà, sia contemporanea che storica.

Tuttavia, una ragione è fondamentale. I liberali occidentali e i progressisti che generalmente controllano le informazioni e le comunicazioni in Nord America ed Europa non possono riconoscere il successo del governo sandinista nicaraguense senza ammettere il loro mostruoso cinismo e ipocrisia.

In generale, dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, hanno effettivamente colluso con il capitalismo corporativo e il suo team di vendita politica neoliberista guidato da individui come Barack Obama o Tony Blair. Nella migliore delle ipotesi, hanno supplicato alcune piccole modifiche e adattamenti ai peggiori eccessi capitalistici nei propri paesi per mitigare l’ingiustizia e la sofferenza in patria.

Ma all’estero hanno cospirato per promuovere o giustificare colpi di stato, guerre di aggressione e sadiche sanzioni genocide contro popoli con governi indipendenti. Sono stati complici dei loro alleati, colludendo efficacemente nella loro aggressione contro le loro vittime, come i palestinesi o le popolazioni vulnerabili in Congo.

I liberali e i progressisti occidentali difficilmente potrebbero sentirsi più a proprio agio con l’unione fascista del potere corporativo e statale che attualmente controlla gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Pertanto, è stato perfettamente naturale per questi liberali e progressisti occidentali sostenere efficacemente, ad esempio, estremisti di ispirazione nazista in Ucraina, terroristi pseudo-religiosi fanatici in Libia e Siria e l’estrema destra e le sue forze alleate in Venezuela e Nicaragua.

Uno degli effetti di tale sostegno a tali forze sinistre è che non si può tornare indietro. Il successo del Nicaragua nella lotta contro la pandemia di Covid-19 è irrefutabile. Ma i liberali e i progressisti occidentali non possono ammetterlo perché ciò contraddirebbe le menzogne e le fabbricazioni della destra locale e delle forze alleate che sostengono.

Ammettere infine che i loro alleati di destra mentono significherebbe una radicale revisione della loro versione fasulla del violento, fallito tentativo di colpo di stato del 2018. Il Nicaragua è solo un esempio di come i liberali e i progressisti occidentali stanno affogando in un miasma di pregiudizi, codardia morale e ipocrisia cinica, rendendo impossibile una valutazione onesta delle proprie contraddizioni morali e politiche.

In larga misura, è per questo motivo che il prossimo presidente degli Stati Uniti sarà un altro folle strumento belligerante della plutocrazia americana e perché l’Unione europea sopravviverà sempre più chiaramente come uno strumento disperatamente disfunzionale degli oligarchi americani ed europei.

È poco probabile che l’attuale crisi porti a un mondo multipolare più sicuro e più umano. L’invito di Daniel Ortega a cambiare l’enorme spesa militare dei paesi ricchi a favore di una migliore assistenza sanitaria e di un’attenzione alla solidarietà umana anziché all’avidità capitalista è del tutto corretto. L’esempio paziente, pratico, prudente, ma anche geniale del governo nicaraguense in questa crisi è irrefutabile. Per questo motivo, le élite dominanti occidentali e i loro politici corrotti, i loro falsi media e le loro ONG mercenarie hanno risposto con ancora più bugie, falsità, evasioni e minacce. Odiano la Nicaragua sandinista perché non sono in grado di affrontare così tanta Luce e Verità.

19 luglio 1979, trionfo della rivoluzione sandinista

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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