Soldati portoghesi nella rivoluzione dei garofani

Francesco Cecchini

25 aprile. Mentre in Italia si festeggia la liberazione dal nazifascismo, in Portogallo si commemora la Rivoluzione dei Garofani, che nel 1974 mise fine al regime dell’Estado Novo del dittatore Salazar, durato quasi 50 anni.

GRÂNDOLA CITTA’ DEI MORI   

Grandola città dei Mori

terra di fratellanza

è il popolo che più comanda

dentro di te, o città.

José Alfonso

                                                                                                             

«Grândola vila morena», composta dal musicista antifascista José Alfonso, trasmessa dalla radio  fu il segnale dato dal Movimento delle Forze Armate per insorgere.

Il link con il video con la canzone cantata da José Alfonso, Zeca, è il seguente:

La canzone canta la fraternità tra il popolo di Grândola, nell’Alentejo, e fu bandita dalla dittatura come canzone comunista.

José Alfonso, Zeca

Nel maggio 1926 un golpe condotto dal generale Carmona mette fine alla giovane Repubblica, instaurando in Portogallo una dittatura militare. Nel 1928 fu nominato Ministro delle Finanze Salazar che nel 1932 attraverso il suo Estado Novo, controllerà, da dittatore, per 35 anni ogni aspetto della società portoghese. Nel 1968 una trombosi cerebrale, causata da un incidente domestico, lo allontanò per sempre dal potere. Venne quasi subito sostituito da Marcelo Caetano, che continuò la dittatura soprattutto attraverso l’attività della PIDE (poi DGS), la famigerata polizia politica, istruita dalla Gestapo e dalla CIA, che aveva come obiettivo lo spionaggio e il controllo dell’intera popolazione, in Portogallo così come nelle colonie.

Dall’inizio degli anni ’60 in Angola, Mozambico e Guinea-Bissau era in corso una lotta anti colonialista, che impegnava il Portogallo con l’invio di ingenti truppe per combattere i movimenti che volevano l’indipendenza.

 L’esercito, demotivato da una guerra che sembrava senza fine, era costretto a combattere in un conflitto unanimemente condannato dall’opinione pubblica internazionale. La crisi economica, l’ isolamento politico e l’ insoddisfazione generalizzata portarono alla nascita dell’ organizzazione clandestina del Movimento das Forças Armadas. L’ MFA è composto per la maggior parte da militari che parteciparono alle guerre in Africa. Tra di loro c’ era il capitano Salgueiro Maia, che il giorno della Rivoluzione guiderà la colonna di blindati che, accerchiando i palazzi del Potere, forzeranno la resa di Caetano.

Gli obiettivi del Movimento, dichiarati in un manifesto che circolò clandestinamente, furono la decolonizzazione, l’abbattimento della dittatura e la successiva democratizzazione del Portogallo. Nell’agosto 1973 a Bissau, capitale dell’allora Guinea portoghese, si svolse il primo incontro segreto dell’ MFA. Un secondo incontro si tenne nel settembre dello stesso anno ad Alcáçovas in Alentejo. Lontano da orecchi e occhi indiscreti i militari si organizzarono, tessendo alleanze. Il 24 marzo 1974 ebbe luogo l’ultimo incontro clandestino dei militari, che di fronte al persevare della politica colonialista di Caetano decisero di abbattere il regime con la forza. Il golpe venne fissato  nella notte tra il 24 e il 25 aprile. Come segnale d’ inizio dell’ azione  venne scelta Grândola vila morena. Dieci minuti dopo il segnale, la macchina della Rivoluzione era già pienamente in moto a Lisbona e in tutto il Portogallo. Iniziarono gli arresti degli ufficiali rimasti fedeli al regime; al Campo di Istruzione Militare di Santa Margarida si accumularono materiale da guerra, vennero messi in campo blindati e i carri armati senza che ancora il governo si accorgesse di quello che stava accadendo.

La transizione verso la democrazia non fu affatto semplice, ma alla fine i militari mantennero tutte le loro promesse. Le guerre in Africa finirono nel corso del 1975, col riconoscimento dell’indipendenza a tutte le colonie. Le prime elezioni per l’Assemblea della Repubblica, vinte dai socialisti, si tennero il 25 aprile 1976. Due anni esatti dopo la Rivoluzione il potere passò dai militari ai rappresentanti del popolo democraticamente eletti.

Dal 2015 in Portogallo vi è il governo socialista di Antonio Costa, sostenuto dal Bloco de Esquerda e dal Partito Comunista Portoghese, che ha ottenuto risultati positivi, nel nome dell’uguaglianza sociale che ha nel suo programma. Per esempio l’ aumento del salario minimo e l’ abbassamento dell’ età pensionabile. Anche la gestione del COVID-19 è stata ed è positiva, se paragonata ad altri paesi europei, ma il virus non permette commemorazioni popolari. Dalle strade e dalle piazze ai balconi e alle terrazze, quindi. Il Bloco de Esquerda propone che il 25 aprile, anniversario della Rivoluzione Portoghese, alle ore 15 tutti cantino Grândola vila morena di José Alonso.

Antonio Costa

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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