L’ex presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva (2003-2010), ha invocato l’estromissione dell’attuale capo dello Stato, Jair Bolsonaro, accusandolo di essere determinato a porre fine al sistema democratico. “È necessario iniziare a gridare ‘fuori Bolsonaro’, perché non è possibile permettergli di distruggere la democrazia”, ha detto il leader del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra), in un’intervista a una radio dello Stato di Cearà. “Le istituzioni avrebbero già dovuto reagire”, ha aggiunto Lula, che ha messo in dubbio anche la gestione dell’emergenza provocata dalla pandemia da coronavirus da parte di Bolsonaro. “La verità è che non era adatto a governare il Brasile in una situazione normale, figuriamoci in questa crisi”, ha sostenuto l’ex presidente-operaio.
Intanto, si acuisce lo scontro dentro il “cerchio magico” di Bolsonaro, a cominciare dal ministro Sergio Moro, protagonista dei processi contro Lula.Bolsonaro, infatti, opponendosi a Moro ha esonerato il direttore generale della polizia federale brasiliana, Mauricio Leite Valeixo. La decisione del capo dello Stato è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di oggi. Ieri, il ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, Moro, aveva minacciato di dimettersi se il capo dello Stato avesse rimosso Valeixo. Per il momento, non è ancora stato nominato un sostituto per il comando della polizia federale.