Regolarizzazione immigrati in agricoltura, Salvini attacca la Cgil: “Tiene in ostaggio il Paese”
Un attacco violentissimo e senza precedenti contro il primo sindacato italiano, scagliato poche ore fa, attraverso un video, da Matteo Salvini, contro la proposta di regolarizzare i migranti che lavorano nei campi , avanzata al governo da Maurizio Landini e Giovanni Mininni, rispettivamente segretari della Cgil e dalla Flai, la categoria dei lavoratori agricoli, che a questo proposito da giorni ha lanciato anche una grande campagna di comunicazione e di mobilitazione dal titolo “Regolarizzateli” e per questo finisce nel “mirino” del capo della Lega. La Cgil e la Flai chiedono in sostanza di regolarizzare – a maggior ragione durante l’emergenza coronavirus – i braccianti stranieri che ogni giorno si spezzano la schiena per portare il cibo sulle nostre tavole e di evitare, allo stesso tempo, l’utilizzo dei voucher nel lavoro agricolo che rischiano di produrre abusi e sfruttamento incontrollato. Una proposta di buon senso, attuata anche in altri paesi europei, primo tra tutti il Portogallo. Ma Salvini fa di più: lancia una pesantissima accusa contro il sindacato: “La cassa integrazione?”, dice, “non vi è ancora arrivata perché hanno messo di mezzo la Cgil”.
“C’è bisogno di contadini – tuona il leader della Lega nel video – le ipotesi sono due: quella del governo è sanare 600.000 immigrati clandestini da far lavorare nei campi, magari a 3 euro. La proposta delle lega è invece diversa. Reintrodurre i voucher nel turismo e anche in agricoltura. Perché non lo fanno? Perché la Cgil è contraria, ma adesso dobbiamo stare in ostaggio dei veti della Cgil, ci sono milioni di italiani che devono rimanere fermi in base alle richieste della Cgil. La cassa integrazione non vi è ancora arrivata perché hanno messo di mezzo la Cgil e i sindacati. In agricoltura si rischia di non aver gente che fa i raccolti, preferibilmente italiani, perché la Cgil non vuole i voucher. Basta burocrazia, via, via il codice degli appalti, via i controlli preventivi, per quanto mi riguarda condoni e sanatorie dal punto di vista fiscale, economico, edilizio”.