Guerriglieri dell’ ELN, Ejército de Liberación Nacional
Francesco Cecchini
Una nota pubblicata lo scorso 26 aprile su Ancora Fischia il Vento ha raccontato le prospettive di pace con L’ELN dopo la sua dichiarazione di tregua e il persisetere di un atteggiamento negativo da parte del presidente Iván Duque, uomo dell’ ex presidente Álvaro Uribe Vélez il nemico numero uno della pace.
Il link con la nota è il seguente:
L’ Esercito di liberazione nazionale, ELN, ha annunciato lunedì scorso che non manterrà il cessate il fuoco iniziato il 30 marzo a causa della pandemia di coronavirus in Colombia perché il presidente Iván Duque non ha risposto con reciprocità quel gesto. Il 27 aprile in una dichiarazione sul suo sito web, l’ ELN ha denunciato che il governo non ha risposto alle “proposte che abbiamo fatto per far avanzare la ricerca della pace”.
Il link con la dichiarazione è il seguente:
https://eln-voces.net/sobre-el-cumplimiento-del-cese/
Quasi un mese fa, l’ ELN dichiarò che la tregua era un gesto umanitario nei confronti del popolo colombiano a causa della pandemia e che le Nazioni Unite aveva chiesto un cessate il fuoco in tutto il mondo. L’ ELN aveva, inoltre, chiesto al governo, misure economico-sociali per i colombiani a basso reddito colpiti dal confinamento dichiarato nel paese dalla pandemia e che i rappresentanti del presidente Iván Duque incontrassero i loro portavoce a Cuba per analizzare la possibilità di riavviare i colloqui di pace sospesi dal presidente colombiano dalla sua elezione. Al contrario, l’ ELN afferma di aver visto un governo interessato a trarre vantaggio dalla cessazione unilaterale, mantenendo e conducendo operazioni congiunte con i paramilitari, per ottenere un maggiore controllo territoriale e continuato con il suo piano per assassinare i leader sociali. Inoltre l’ ELN denuncia che il governo utilizza la pandemia per stabilire uno stato d’assedio permanente, negando i diritti e le garanzie politiche e sociali dei colombiani. Il governo non fornisce assistenza sanitaria contro la pandemia e costringe la popolazione a rimanere incarcerata nelle loro case, ma non garantisce le risorse di base per la loro sussistenza. Con il Covid-19, il governo uribista indebita maggiormente il Paese, favorendo l’ oligarchia e reprimendo il popolo.
Nel documento l’ ELN ha, quindi , concluso che, non avendo intenzione il governo di riprendere i colloqui, dopo 30 il cessate il fuoco unilaterale terminerà.
Al momento la dichiarazione dell’ ELN non ha generato alcuna reazione da parte del governo o dell’ Alto Commissario per la pace, Miguel Ceballos.
Va ribadito che il popolo colombiano vuole la pace. Quando il 21 novembre scorso iniziarono le mobilitazioni di massa a Bogotá e in tutta la Colombia contro il divario sociale, la corruzione e la politica economica del governo di Iván Duque, si manifestò anche per la pace. E in Colombia non vi sarà un vera pace senza un accordo definitivo con l’ ELN.