I leghisti, allievi di Mussolini, bivaccano nel Parlamento. Usano un luogo sacro alla democrazia come un tweet, per un pugno di voti. Occorre rispetto per forme e modi che la Costituzione impone. Il Parlamento riassume la ineludibile centralità se le destre e Renzi la smettono con le frottole propagandistiche. Ma anche il governo deve subito comprendere che è finita la fase dei DPCM, che sono atti amministrativi. Si torni alle proposte di legge e ai decreti legge, se necessario. L’art. 16 della Costituzione prevede, infatti, che l’emergenza non debba diventare stato di eccezione. Capo dello Stato, Parlamento, eventualmente la Corte Costituzionale, non possono essere esclusi. Il governo è stato, certo, costretto a scelte dettate dall’emergenza. Ma le regole dello Stato costituzionale devono valere anche nelle emergenze. Si tratta, infatti, di limitazioni di diritti di libertà (personale, circolazione, lavoro, ecc.). Materie che Salvini ignora.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Giovanni Russo Spena, responsabile democrazia-istituzioni
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea