Anche i grandi media ormai lo ammettono, sono due gli statunitensi catturati dalle Forze di Sicurezza venezuelane precedute dalla intelligence popolare ieri sulle coste dello stato Aragua, nel centro nord del Paese dopo la fallita incursione terroristica sulle coste di La Guaira, domenica mattina presto e sarebbero, secondo le dichiarazioni di alcuni degli stessi catturati, appartenenti in passato ai “berretti verdi” presenti in missioni in medio Oriente ed alla sicurezza del presidente degli Stati Uniti. Donald Trump.
“Sono due intermediari, come ho detto giusto ora, sono tra i responsabili della sicurezza del presidente degli Stati Uniti. Loro affermano che lavorano come consulenti della sicurezza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump”, ha rivelato uno dei leader degli arrestati, nome di battaglia Simón, interrogato dagli agenti di sicurezza che lo hanno trasferito dopo la sua cattura nella città costiera di Chuao.
L’informazione è stata confermata dall’ex militare e mercenario, Josnars Aldolfo Baduel, alias Simón, secondo il materiale audiovisivo diffuso lunedì dal presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC), Diosdado Cabello, che ha espresso in un messaggio Twitter che la testimonianza corrisponde alle “prime dichiarazioni” di Baduel, “dove si esprime volontariamente”.
Baduel è stato catturato con altri sette mercenari che intendevano sbarcare su quel tratto di costa venezuelana, tra i quali erano presenti i due statunitensi a cui lui stesso fa riferimento.
Tra gli arrestati vi sono altri nomi di spicco, quale Antonio José Sequea Torres, alias León, che è stato il secondo comandante dell’operazione paramilitare guidata dall’ex ufficiale, Clíver Alcalá, un’azione che è stata neutralizzata anche dagli organi di intelligence venezuelani lo scorso mese di marzo ed altri militari disertori venezueani che presero parte al tentativo di colpo di Stato dello scorso anno capeggiato da Juan Guaidó e Leopoldo Lopez sul ponte della Carlotta a Caracas e fallito dopo poche ore.
Interessante notare come la cattura di questi 8 mercenari sia stata possibile grazie alla rete di intelligence popolare composta in quella zona costiera soprattutto dai pescatori delle varie cooperative socialiste i quali hanno localizzato l’imbarcazione sospetta ed hanno poi proceduto alla vera e propria catturara coadiuvati dalla Milizia Popolare e dalle organizzazioni popolari locali, attive già dal giorno precedente su tutta la costa dopo il messaggio di massima allerta e vigilanza del vicepresidente del PSUV Diosdado Cabello.
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