di Giuseppe Masala
Come anticipato in un mio scritto precedente, la sentenza di un giudice non è un opinione. E’ un atto formale relativo all’amministrazione della Giustizia. Questo atto ha effetti formali e sostanziali.
Questo vale anche per Corte di Karlsruhe come per giudici italiani o mozambicani;
Oggi il portavoce del Ministero delle Finanze di Berlino comunica che il Governo tedesco piega le orecchie di fronte alla Corte di Karlsruhe e che dunque rispetteranno la sentenza.
Cosa faranno non lo ha detto. Forse aspettano che Bundesbank (o direttamente Bce) produca documento sulla politica monetaria Bce dicendo che rispetta quanto stabilito da Karlsruhe, a questo punto il governo di Berlino passa il documento al Bundestag che lo mette ai voti con quali risultati se le cose non vanno bene è immaginabile. Ma il problema è formale, tutto questo meccanismo sottopone al Bundestag la politica monetaria della Bce minandone alla radice l’indipendenza.
Roma accetterà di avere una politica monetaria sotto il controllo del Bundestag tedesco? Probabilmente si, conoscendoli. La figura di Don Abbondio il Manzoni non l’ha pensata a caso.
Parigi accetterà di essere ridotta come la Namibia di Guglielmo II con una politica monetaria sotto il controllo del Bundestag? La risposta ce la dà la storia: tous oux barricades!
Provo sincera pena per economistelli di quarta tacca che credono che basti turlupinare il popolo italiano facendogli accettare la trappola del “Mes sanitario” per salvare l’Euro concedendo ai tedeschi e ai nordici il saccheggio del paese. Lo scontro dopo il Dictat di Karlsruhe è su un altro piano. L’eterno duello tra Parigi e Berlino.
L’Euro è una non moneta già morta. Bisogna solo constatarne formalmente il decesso o sperare nella venuta di qualcuno che fa miracoli.