Venezuela “Quando la nave affonda i topi scappano” è un vecchio detto sempre attuale.
Si dimettono due tra i membri più vicini della squadra dell’autoproclamato presidente Juan Guaidó dopo aver ammesso di aver firmato il contratto per la fallita invasione e tentativo di colpo di Stato in Venezuela in cambio di 212 milioni di dollari.
J.J. Rendón, consigliere di Guaidó e dei principali candidati a presidente delle destre sudamericane ha rassegnato le dimissioni ieri dopo aver ammesso di aver firmato un accordo con la società appaltatrice di militari (mercenari) Silvercorp con sede negli USA e di aver pagato 50.000 dollari per un attacco che doveva concludersi col rapimento o la uccisione del presidente Maduro e di diversi funzionari governativi.
L’altro dimissionario è il deputato dell’Assemblea Nazionale priva di poteri legislativi Sergio Vergara, la cui firma appare nel contratto con la suddetta società per l’attuazione del colpo di Stato. Anche lui faceva parte della squadra che Guaidó definisce il “governo legittimo”, il suo incarico era responsabile della Strategia per la Crisi.
Tra i punti del contratto firmato da Guaidó con la società americana Silvercorp c’è l’invio in Venezuela di sofisticate squadre addestrate per azioni di guerra, sotto le insegne dell’operazione Gedeón, per deporre il legittimo presidente Nicolás Maduro.
Il ministro venezuelano per la comunicazione e l’informazione, Jorge Rodríguez, ha spiegato che questo documento qualifica questi venezuelani come dei veri e propri terroristi. Inoltre “attraverso il contratto, Guaidó consentiva al rappresentante della società Silvercorp, Jordan Goudreau, di utilizzare tra gli armamenti letali in Venezuela sia tutti i tipi di armi convenzionali che le mine auto-attivate”.
In base al contratto, Guaidó aveva promesso di pagare oltre 212 milioni di dollari alla società Goudreau. “Tutto il denaro sarà carantito dai barili di petrolio venezuelano”, era riportato nel documento.
Da lunedì scorso, quando l’operazione di sbarco colombiano-statunitense è stata sconfitta, le Forze Armate, gli organi di sicurezza e le organizzazioni popolari continuano a portare avanti l’operazione “Negro Primero, schiacciamento del nemico”, volta a neutralizzare il resto delle persone irregolarmente entrate nel territorio dopo il fallimento dell’aggressione paramilitare.
Rete solidarietà rivoluzione bolivariana
https://www.hispantv.com/noticias/venezuela/465791/dimiten-asesores-guaido-golpismo