Tutti “sovranisti” sulla pelle degli altri. Ora infatti tocca ad Alice Weidel, l’alleata tedesca di Matteo Salvini, prendersela con l’Italia e dire che no, l’Europa non deve tirare fuori un euro per aiutare –dopo il coronavirus- questi Paesi del Sud “avidi ed indebitati!”
Il partito di Alice Weidel si chiama AFD ed è, per dirla semplice, una copia del nostro “sovranismo”, ma in salsa teutonica: contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso, contrario all’aborto, contrario alla parità di genere. Tendenzialmente razzista nei confronti degli immigrati e, dulcis in fundo, diffusore di teorie negazioniste rispetto all’Olocausto.
Questo partito in Europa fa “gruppo” con il nostro Salvini, naturalmente, con Marine Le Pen, con le formazioni di fatto neofasciste del Belgio e dell’Olanda, con i finlandesi “nazional-conservatori”: una specie di grottesca “internazionale”, popolata di personaggi che –messi davanti alla realtà- sono pronti a scaricarsi l’un l’altro, a mordersi come cani rabbiosi intorno all’osso, in nome del più bieco interesse nazionalistico.
Mentre una parte di Europa prova a creare gli strumenti per aiutare gli stati più in difficoltà –non ricorrendo alle misure “capestro” che abbiamo conosciuto in passato e cercando di trovare una difficile quadratura al cerchio- i sovranisti tirano dritto. Si prova a ragionare su 500 miliardi da mettere in campo “a fondo perduto”, senza vincoli coercitivi (e quindi micidiali per lo stato sociale): ma a loro, ai sovranisti, di aiutare gli altri proprio non importa niente. Anzi: proprio non va giù. Specie, appunto, se si tratta di aiutare noi del Sud. E quindi, i “sovranisti” tedeschi, vorrebbero ora per l’Italia, per la Francia, per gli altri paesi colpiti maggiormente dal covid-19, di fatto le stesse orrende misure di austerity di quell’Europa che hanno tanto criticato.
Sembrerebbe una vicenda comica, se non implicasse scelte tanto serie e risvolti potenzialmente drammatici: Salvini che viene scaricato in quanto appartenente ad un popolo “meridionale”. Che poi, a dirla tutta, il sovranista nostrano anche su questo sta cercando di far le capriole: e critica l’idea di questo provvedimento, alludendo al fatto che poi comunque forse un giorno dovremo restituire i soldi. Per farla breve: i sovranisti tedeschi non vogliono dare soldi all’Italia, perché non sarebbe un prestito carico di interessi; i sovranisti italiani non vogliono quei soldi, perché temono che un giorno si riveli un prestito. Morale: nessuno dei due vuole che l’Europa dia soldi all’Italia. Del bene del nostro paese, dell’Europa e –in generale- del popolo ai due “sovranisti” importa così poco che non si sono neanche messi d’accordo, prima di parlare.
Edmond Dantès