La Federazione di Saint Christopher and Nevis, meglio nota con la denominazione di Saint Kitts & Nevis, è uno stato caraibico composto da sole due isole, divenuto indipendente dal Regno Unito nel 1983. Le due isole, infatti, furono colonia britannica per circa un secolo, dalla fondazione, nel 1882, della colonia di Saint Christopher-Nevis-Anguilla. Nel 1967, l’isola di Anguilla dichiarò la secessione e l’indipendenza, con la proclamazione della Repubblica di Anguilla. I britannici, tuttavia, ottenero nuovamente il controllo dell’isola nel 1980. Nel 1983, come detto, Saint Kitts & Nevis divenne uno stato indipendente facente parte del Commonwealth, mentre Anguilla resta ancora oggi totalmente sotto la corona britannica, con lo status di territorio d’oltremare del Regno Unito.
Al momento dell’indipendenza, il premier Kennedy Simmons divenne primo ministro di St. Kitts & Nevis, carica che manterrà fino al 1995, per poi essere sostituito da Denzil Douglas, a sua volta a capo del governo per quasi vent’anni. Nel 2015 gli ha succeduto l’attuale primo ministro Timothy Harris, del Partito Laburista Popolare (People’s Labour Party, PLP). Nel frattempo, non sono mancate le tensioni all’interno della federazione, culminate con il referendum del 1998, con il quale l’isola di Nevis tentò di raggiungere l’indipendenza: nonostante il 62% dei votanti si espresse in favore della secessione, il referendum fallì per il mancato raggiungimento del quorum.
Le elezioni del 2020 hanno visto principalmente la sfida tra il primo ministro Timothy Harris ed il suo predecessore, Denzil Douglas. Harris si è presentato alle urne forte del sostegno della coalizione denominata Team Unity, composta, oltre che dal suo PLP, dal Movimento di Azione Popolare (People’s Action Movement – PAM), guidato da Shawn Richards, e dal Movimento dei Cittadini Preoccupati (Concerned Citizens’ Movement – CCM), formazione che difende gli interessi dell’isola di Nevis. Douglas, invece, guida il Partito Laburista di Saint Kitts & Nevis (Saint Kitts and Nevis Labour Party – SKNLP), la più grande formazione politica del Paese, dal quale nel 2013 è fuoriuscito il gruppo fondatore del PLP.
Nonostante il partito di Douglas abbia ottenuto la maggioranza relativa dei consensi, con il 37.11% delle preferenze, il SKNLP ha conquistato solamente due seggi, pagando il sistema elettorale dei collegi uninominali. L’altro partito di opposizione, il conservatore Partito Riformista di Nevis (Nevis Reformation Party), invece, ha perso l’unico seggio che aveva ottenuto nella precedente legislatura. Questa situazione non ha fatto altro che rafforzare il potere del Team Unity, che ha eletto nove deputati sugli undici che vengono determinati dal voto popolare: quattro per il PAM, tre per il CCM e due per il PLP, che però conserva la guida del governo con Harris. L’affluenza alle urne è stata del 58.41%.
Il parlamento della capitale Basseterre è composto solamente da quindici seggi, con quattro parlamentari che vengono scelti direttamente dal governatore generale, il rappresentante della regina d’Inghilterra nell’arcipelago. Abitata da poco più di 52.000 persone, la federazione caraibica dispone del più piccolo emiciclo del mondo per uno stato indipendente dopo quello degli Stati Federati di Micronesia, composto da appena quattordici scranni.
“Ho promesso che non vi avrei deluso e ho promesso che l’amministrazione che avrei guiderò non deluderà il popolo di St. Kitts e Nevis“, ha dichiarato il primo ministro Harris in occasione della cerimonia di giuramento per il suo secondo mandato. “Faremo la storia moderna a St. Kitts e Nevis diventando l’esempio del piccolo stato insulare meglio gestito. Questa è la mia promessa e questo è il mio impegno“. Come aveva già annunciato nel 2015, Harris ha dichiarato che non andrà alla ricerca di un terzo mandato nel 2025, nonostante la legge non glielo vieti. Il primo ministro annuncerà la nuova squadra di governo nei prossimi giorni.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog