Nella giornata di martedì 16 giugno, il presidente dell’Honduras, Juan Orlando Hernández, ha fatto sapere di essere risultato positivo al Covid-19, al pari di sua moglie, Ana García. Il capo di stato honduregno ha confermato la notizia von un messaggio televisivo, in cui ha spiegato che rimarrà a casa in costante comunicazione con i suoi più stretti collaboratori.
“Voglio comunicare che questo fine settimana ho iniziato a provare un certo malessere e oggi mi hanno confermato che sono stato infettato dal Covid-19”, ha affermato Hernández. Il presidente ha aggiunto che sua moglie, seppur positiva, è asintomatica, mentre tra le persone che hanno contratto il virus vi sono anche due suoi collaboratori, dei quali non è stata rivelata l’identità. “Ho sintomi lievi, adesso mi sento meglio, ma mi è stato consigliato di riposare. Continuerò comnque a restare in contatto con i miei collaboratori”, ha concluso.
Nella giornata successiva, tuttavia, la situazione del capo di stato è ulteriormente peggiorata, ed Hernández è stato ricoverato in ospedale a causa di una penumonia originata dal Covid-19, anche se le sue condizioni di salute non destano eccessiva preoccupazione.
La notizia è arrivata nel contesto del crollo del sistema sanitario del Paese centroamericano, con oltre 10.000 casi di Covid-19 e 336 morti, secondo i dati aggiornati al 17 giugno, in un Paese che non arriva ai dieci milioni di abitanti. Le misure sanitarie adottate dal presidente Hernández per controllare la pandemia di coronavirus sono state ritenute insufficienti e criticate da molti.
L’Honduras è anche uno dei ventotto Paesi che hanno potuto beneficiare del sostegno dei medici cubani. La brigata Henry Reeve è arrivata nel Paese ad aprile per sostenere i colleghi locali nella lotta contro la pandemia, ma il sostegno cubano all’Honduras in campo medico dura dal 1998: in quest’arco di tempo, 1.500 honduregni si sono laureati in medicina a Cuba, mentre il personale medico dell’isola caraibica ha realizzato oltre trenta milioni di visite gratuite. Per questi motivi, la Asociación de Amistad Honduras-Cuba si è unita al coro di coloro che stanno sostenendo la candidatura dei medici cubani al Premio Nobel per la Pace.
La positività del capo di stato honduregno ha portato i media ad interessarsi maggiormente sull’andamento della pandemia in America Centrale, spesso trascurata rispetto alle cronache che provengono dalle Americhe settentrionale e meridionale. Tra i sette stati che compongono questa regione del pianeta, quello che sta vivendo la situazione peggiore è Panama, che ha superato i 22.000 contagi e conta 470 morti, pur avendo una popolazione di soli 4.3 milioni di abitanti.
Il Paese governato dal presidente socialdemocratico Laurentino Cortizo ha recentemente prorogato la chiusura del proprio spazio aereo fino al 22 luglio, ma per il momento l’emergenza non sembra rientrare, con oltre 500 casi positivi al giorno registrati nell’ultima settimana. Proprio per questo motivo, l’esecutivo ha deciso di prolungare di un ulteriore mese la misura, che inizialmente avrebbe dovuto terminare il 22 giugno.
L’aumento dei contagi si sta verificando principalmente nelle province di Panama e Panama Oeste, le due più popolate del Paese, nelle quali dove sono state adottate misure che limitano significativamente la mobilità. Tra le aree di Panama City che destano maggiore preoccupazione vi sono il comune di Tocumen, nelle vicinanze dell’omonimo aeroporto internazionale, e altre aree limitrofe nella parte orientale della città.
Alle spalle di Panama, tra i Paesi con il maggior numero di contagi troviamo il Guatemala (oltre 11.000 positivi e 432 morti) ed il già citato Honduras. Da soli, questi tre Paesi contano la grande maggioranza dei contagi da Covid-19 nella regione centroamericana.
La situazione è certamente meno drammatica in El Salvador, dove sono stati comunque superati i quattromila contagi, ma il Paese è salito alla ribalta delle cronache per i colpi di testa del presidente Nayib Bukele, che ha approfittato della situazione per imporre una svolta autoritaria. Bukele, in particolare, ha aperto uno scontro diretto con l’Assemblea legislativa di San Salvador, ponendo il proprio veto su tutti i provvedimenti presi dal parlamento: paradossalmente, il presidente, si è opposto sia alla riapertura del Paese che ad una legge che prevedeva nuove misure per affrontare l’emergenza.
Il bilancio risulta contenuto in Costa Rica e Nicaragua, con entrambi i Paesi che attualmente si attestano sui 1.800 positivi. In Costa Rica, il ministro della pubblica sicurezza, Michael Soto, ha recentemente ordinato la chiusura di nove imprese che stavano operando nel nord del Paese senza permesso sanitario, ed in una di queste ben ventuno lavoratori sono risultati positivi al Covid-19.
Infine, il bilancio del coronavirus in America Centrale è chiuso dal Belize, che ufficialmente ha registrato solamente ventidue casi positivi e due decessi.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog