Donald Trump e Johm Bolton si guardano negli occhi, da falco a falco.


Francesco Cecchini


John Bolton, un falco storico proveniente dai settori più conservatori e aggressivi della classe dirigente americana, fu licenziato da Consigliere per la sicurezza nazionale il 10 settembre 2019 da Donald Trump. Nel suo libro The Room Where It Happened. A White House Memoir”, La Stanza Dove E’ Successo. Un Memoriale Della Casa Bianca”, racconta i 15 mesi trascorsi alla Casa Bianca. Il libro è da tempo che circola, ignorando le minacce della Casa Bianca, gli avvertimenti di un giudice e il rischio di pubblicare materiale confidenziale, ma da poco la pubblicazione è stata autorizzata da giudice federale Royce C. Lamberth con questa motivazione: Con centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo, molte nelle redazioni, il danno è fatto. Non è possibile ripristinare lo status quo “.
Il libro è un atto d’ accusa contro Donald Trump per tutto quello che ha combinato e combina da un punto di vista di destra. Trump che si meraviglia che la Gran Bretagna possieda armi nucleari. Trump che non comprende i riferimenti storici di Xi JinPing a Versailles e che loda i campi di concentramento cinesi. Trump che chiede aiuto elettorale a Cina, Turchia e Ucraina.
E così via, la lista delle gaffes di Trump è lunga.
John Bolton è di destra non moderata, anzi, e il suo libro è rivolto alla destra degli Stati Uniti, innanzitutto al Partito Repubblicano, che deve sbarazzarsi al più presto di Trump, per evitare alle prossime presidenziali una batosta storica. Infatti George W .Bush, Mitt Romney e altri esponenti del partito repubblicano non sosterranno Donald Trump alle presidenziali 2020, anche se la loro posizione politica non coincide proprio con quella di John Bolton.
Interessante in merito al libro è un’ intervista di Denise Godoy al ricercatore argentino Leandro Morgenfeld pubblicata da Nodal, che mette in luce punti che riguardano l’ America Latina, Venezuela e Colombia, innanzitutto.
Il link con l’ intervista è il seguente:
https://www.nodal.am/2020/06/leandro-morgenfeld-investigador-argentino-ellibro-de-bolton-revela-como-trump-buscaba-consumar-una-invasion-y-un-golpe-de-estado-en-venezuela/
Riassumo un paio di punti.
BOLTON, TRUMP E VENEZUELA
The Room Where It Happened. A White House Memoir” di John Bolton racconta la strategia imperialista contro il Venezuela e mostra come i diversi settori dell’amministrazione Trump avevano programmato un colpo di stato contro il governo bolvariano. Mentre Trump era per un rapido intervento militare, un’ invasione quindi. Bolton, al contrario, era p er un’ azione più intelligente ed articolata che si appoggiava sul sostegno di diversi governi nella regione di diversi governi nella regione, dell’ opposizione politica e su settori dissidenti delle forze armate. Approfondire le sanzioni economiche e fornire “aiuti umanitari”, ma senza arrivare ad azioni militari dirette. Comunque John Bolton, in un certo senso sta facendo scuola. Pochi giorni fa Donald Trump ha dichiarato di essere disposto a incontrare Maduro, anche se per chiedergli di andarsi. Insomma dallo sbarco dei marins alla trattativa.
BOLTON, TRUMP E COLOMBIA
Il libro di Bolton mostra come il governo colombiano, specialmente con Iván Duque presidente, sia parte importante della strategia americana di attacchi contro il Venezuela. Colombia come ariete americano nella regione, sono stati organizzati diversi conflitti di frontiera al fine di destabilizzare il governo venezuelano. Comunque niente di nuovo sotto il cielo, vedi il Plan Colombia e il recente invio di militari. In questo senso vi è continuità nella politica degli Stati Uniti verso la Colombia, compreso i 15 mesi trascorsi alla Casa Bianca da John Bolton
BREVE NOTA BIOGRAFICA DI LEANDRO MONGENFELD
Leandro Morgenfeld (Argentina, 1977) si è laureato con dottorato in Storia Economica e Politica all’Università di Buenos Aires, dove attualmente è ricercatore e docente. Scrive articoli, saggi e pubblica libri, tra i quali nel 2011 “Vecinos en conflicto. Argentina y Estados Unidos en las conferencias panamericanas (1880-1955)” , e nel 2012, “Relaciones peligrosas. Argentina y Estados Unidos”. Ha ricevuto, all’Avana nel 2017, il Premio per aggi Haydée Santamaría 2017 , assegnato dalla Casa de las Américas e da CLACSO (Consejo Latinoamericano de Ciencias Sociales).

Copertina del libro di John Bolton con la Casa Bianca sullo sfondo.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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