di Ilaria Turini

Manifestazioni e presidi in 60 città italiane a cui hanno aderito docenti, personale scolastico, genitori e studenti: è scesa in piazza una molteplicità composita ad animare le mobilitazioni convocate per denunciare le criticità del Piano Scuola 2020-21.

Dai sindacati di Flc-Cgil o Cobas Scuola e Usb, ai collettivi che riuniscono insegnanti come il Cidi – Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti o il Mce – Centro di cooperazione educativa, ai gruppi nati in concomitanza all’emergenza sanitaria come la rete Scuola e Bambini nell’Emergenza Covid-19 o il comitato No Dad – Settembre in aula, fino al movimento transfemminista Non una di Meno, è scesa in piazza una molteplicità composita ad animare le sessanta piazze convocate in tutta Italia e denunciare le criticità del Piano Scuola 2020-21. Una molteplicità che è andata formandosi e arricchendosi di nomi, persone e proposte nel corso degli ultimi mesi a partire dalla lettera aperta alla Ministra della Pubblica Istruzione del 18 aprile, che chiedeva maggiore attenzione alle esigenze di studenti e studentesse e che raccolse decine di migliaia di firme e adesioni. (nota della redazione).

La galleria fotografica dalla piazza di Roma di Ilaria Turini:

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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