Era il 7 febbraio del 1894, quando il Mississippi adottò la bandiera disegnata da Edward Scudder, che presentava la croce confederale sudista in alto a destra e tre bande orizzontali blu, bianca e rossa sul resto del vessillo. La bandiera è stata successivamente leggermente modificata nel 1996 e nel 2001, ma il motivo principale è rimasto lo stesso, fino al 30 giugno 2020, quando il governatore repubblicano Tate Reeves ha firmato una legge per la sostituzione della bandiera.
Il Mississippi era in effetti l’ultimo stato ad utilizzare ancora una bandiera raffigurante la croce sudista, dopo che questo simbolo, associato da molti alla schiavitù ed al razzismo, era stato abbandonato anche dalla Georgia, che ha provveduto a varare una nuova bandiera nel 2003. “Non trascuriamo la nostra eredità, non ignoriamo il passato, ma qui stiamo abbracciando il futuro“, ha dichiarato il repubblicano Philip Gunn, presidente della Camera del Mississippi. Nel disegno di legge firmato da Reeves sono stati stabiliti due requisiti per la sostituzione della bandiera: non può includere il simbolo della croce confederata e deve contenere la frase “In God We Trust“, considerata come il motto nazionale degli Stati Uniti.
In realtà, però, questo non è il primo tentativo di cambiare la bandiera dello stato meridionale: già nel 2001, era stato proposto un referendum, nel quale la grande maggioranza degli elettori (64%) si era espressa contro la sostituzione dell’emblema, proposta dal governatore democratico Ronnie Musgrove. Nel 2014, l’artista Laurin Stennis ha presentato una nuova bandiera, denominata “bandiera dell’ospitalità”: il suo fine era quello di realizzare“un’immagine che possa catturare meglio la nostra storia e le nostre speranze senza negare o romanticizzare il nostro passato”. Nel 2015, le critiche alla bandiera del Mississippi si fecero nuovamente vive in seguito alla strage di Charleston, nella Carolina del Sud, dove il suprematista bianco Dylan Roof uccise nove persone di colore. Le otto università pubbliche del Mississippi ed altre istituzioni si rifiutarono allora di esporre il vessillo sui propri edifici. Tra il 2015 ed il 2016, sono stati presentati oltre venti progetti per il design della nuova bandiera, ma nessuno di questi ha avuto seguito.
Nel 2017, la Commissione Economica del Mississippi ha realizzato una bandiera per celebrare i duecento anni dalla nascita dello stato, denominata “bandiera del bicentenario”. Secondo molti, tale bandiera sarebbe la candidata ideale per la sostituzione del vessillo sudista, come suggerito anche dall’ex governatore dello stato Phil Bryant. Dal 30 giugno, data della rimozione della vecchia bandiera, la bandiera del bicentenario è stata utilizzata in effetti come bandiera ufficiosa del Mississippi in alcune occasioni istituzionali, dando credito alla proposta di Bryant.
Le recenti proteste del movimento Black Lives Matter hanno riportato in auge la discussione sulla bandiera del Mississippi, e questa volta neppure il governo dei repubblicani ha potuto fermare il cambiamento. Tra i pochi ad opporsi alla modifica, il senatore Chris McDaniel, che ha denunciato il provvedimento del governatore, appartenente al suo stesso partito, come un eccesso di “politically correct”. Diverso il punto di vista del professor Charles K. Ross, dell’Università del Mississippi, intervistato dal Washington Post: “Nel 1894, i cittadini del Mississippi non avevano scelta“, ha detto Ross. “Il legislatore ha arbitrariamente alzato questa bandiera per rappresentare ed essere l’immagine rappresentativa dell’intero stato, quando gli afroamericani non avevano nemmeno il permesso di partecipare al processo politico… hanno preso quella decisione unilaterale nel 1894, avevano la responsabilità di prenderla di nuovo nel 2020“.
Oltre alla rimozione della vecchia bandiera, la legge ha istituito una commissione che avrà il compito di presentare un nuovo progetto che i residenti del Mississippi dovranno prendere in considerazione entro la fine dell’anno. La commissione sarà composta da nove persone, ed avrà il compito di creare il nuovo disegno della bandiera entro la metà di settembre, per poi sottoporre lo stesso ad un referendum nel mese di novembre. In caso di parere positivo, la bandiera verrà adottata come nuovo vessillo ufficiale. In caso contrario, la commissione sarà incaricata di presentare un nuovo disegno, anche questo da sottoporre a referendum.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog