I Benetton ,ora che il rischio revoca è concreto, offrono al governo una riduzione dei pedaggi all’utenza e .maggiori investimenti per manutenzione della rete autostradale. Ma le inviolabili compatibilità aziendali che fine hanno fatto? Come volevasi dimostrare ,di fronte alla salvaguardia del sistema generale divengono improvvisamente una variabile dipendente rispetto all’interesse primario. É evidente il gioco, concordato con il PD, di mettere in grave difficoltà Conte e i 5 stelle nel momento in cui si apprestano a puntare tutto sulla acquisizione pubblica della gestione del sistema autostradale. É la dimostrazione della valenza sistemica che ha quella privatizzazione per tutto il nostro modello produttivo nazionale, al punto che per difenderla si mette in gioco un prezzo ,almeno in apparenza ,non piccolo. É la prova inconfutabile che la fine di quella privatizzazione, se perseguita con coraggio e tenacia dal governo, può rappresentare un punto di svolta importante per tutta la politica industriale del paese, nel senso del recupero da parte dello Stato di una capacità di governo vero dei processi economici nel pubblico interesse. La partita su Autostrade è quindi un passaggio decisivo per tentare di avviare un nuovo modello di sviluppo ,e mettere in discussione l’impostazione liberista e privatistica di tutto il sistema della gestione dei beni, dei servizi e delle infrastrutture pubbliche .
E come sempre il PD sta dall’ ‘altra parte della barricata .
Franco Bartolomei (RS)