Un tratto della vecchia ferrovia, che dovrebbe diventare Treno Maya.
Francesco Cecchini
In Messico continua l’ opposizione al Treno Maya. Importante è l’ iniziativa organizzata dall’ Asamblea de Defensores del Territorio Maya, Múuch Xíinbal dal 7 al 28 agosto, il Territorio Maya di fronte al Treno Furtivo. Il tema del 7 agosto sarà Progetto Treno Maya e la Lotta per la Difesa del Territorio. Il 14 agosto si parlerà dell’ Acque e di Altri Danni Ambientali del Treno Maya. Il 24 agosto è dedicato all’ Impatto Sociale del Treno Mayo. Si concluderà il 28 agosto con la Lotta delle Donne contro il Treno Maya.
Il Congresso Nazionale Indigeno, che si oppone al Treno Maya, è stato istituito il 12 ottobre 1996 con lo scopo di essere la casa di tutti i popoli originari del Messico: Amuzgo, Binnizá, Chichimeca, Chinanteco, Chol, Chontal de Oaxaca, Chontal de Tabasco, Coca, Comcac, Cuicateco, Cucapá, Guarijío, Ikoots, Kumiai, Lacandón, Mam, Matlazin , Maya, Mayo, Mazateco, Mixe, Mixteco, Nahua, Ñahñu / Ñajtho / Ñuhu, Náyeri, Popoluca, Purépecha, Rarámuri, Sayulteco, Tepehua, Tacopanon, Totlaon, Totacon , Wixárika, Yaqui, Zoque, Afromestizo e Mestizo.
No al mal chiamato Treno Maya
Non solo i popoli originali e l’ EZLN, Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, anche se in prima linea, sono contro il Treno Maya. Considerando un danno ambientale di dimensioni planetarie, 85 scienziati di discipline naturali e sociali di 15 paesi hanno alle autorità messicane di non costruire il Treno Maya. Per loro il progetto è mal definito, significherà lo spostamento di moltissime persone, genererà una distruzione ambientale irreversibile e, per esempio, la perdita della qualità dell’aria.
Affermano che la Dichiarazione di Impatto Ambientale (MIA), che giustifica il progetto Maya Train, minimizza i danni della mega-opera e le misure per mitigarli. Inoltre, spiegano che il progetto frammenterà l’habitat della maggior parte delle specie animali , poiché i 40 passaggi di fauna contemplati sono insufficienti. Sottolineano inoltre che questo progetto accentuerà le “dinamiche predatorie” già presenti nella regione con il taglio degli alberi e il danno causato dal turismo. Inoltre, il rischio di distruzione del suolo carsico aumenta con la conseguente distruzione dell’ecosistema e della falda acquifera sotterranea. Documentano che il treno, alimentato a diesel, emetterà almeno 431.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Tale importo è equivalente alle emissioni di 139 mila 461,5 berline. Il volume di questo tipo di inquinamento aumenterà in base all’aumento annuale del piano di viaggio. Dal punto di vista archeologico, non è previsto alcun salvataggio lungo l’intero percorso, il che comporterà una perdita storica e culturale. E così via.
Conclusione. Il Treno Maya, se relizzato causerà un irreparabile ecocidio, le risorse umane ed economiche destinate a mitigare l’impatto ambientale sono irrisorie. È chiaro che in questo progetto c’ è poco interesse a ecosistemi, a specie animali e a comunità di donne e uomini.
Il link con un video sul tema è il seguente:
https://roarmag.org/films/maya-train-eye-of-the-storm/