riceviamo e pubblichiamo
C’era tutto il tempo di allargare gli organici e risolvere i problemi della scuola strutturalmente, chiudendo la stagione del precariato dilagante, organizzando civilmente l’apertura del prossimo anno scolastico. La ministra Azzolina lo ha pervicacemente impedito e adesso chiamandoli, assai inopportunamente, “docenti covid”, dispone il (confuso) reclutamento di insegnanti precari, per di più da licenziare subito se ci fosse un nuovo lockdown. Un comportamento gravissimo – ha dichiarato Luca Cangemi, responsabile scuola del PCI.Per quanto riguarda il personale Ata la situazione è ancora peggiore, se possibile. Per settembre la prospettiva è quella non della ripresa, così necessaria, delle attività scolastiche in sicurezza, ma quella di un autentico disastro didattico e organizzativo, del massacro di diritti di chi studia e lavora nella scuola italiana, di una ferita grave per l’intera società italiana. E i danni che si stanno facendo oggi avranno delle conseguenze di non breve periodo, sui ragazzi e le ragazze del nostro paese, sulla struttura e sul funzionamento della scuola. È giunto il momento di una mobilitazione forte e unitaria per salvare il sistema dell’istruzione statale del nostro paese quale elemento essenziale di un futuro migliore dell’Italia. – ha concluso Cangemi