Dopo la vittoria ottenuta lo scorso novembre alle elezioni presidenziali, che hanno portato Gotabaya Rajapaksa alla massima carica del Paese, la Sri Lanka People’s Freedom Alliance (SLPFA, Śrī Laṃkā Nidahas Podujana Sandhānaya) ha ottenuto un nuovo successo alle elezioni legislative. La coalizione, fondata lo scorso anno con la partecipazione di diciassette partiti, include formazioni di sinistra che hanno posizioni che vanno dalla socialdemocrazia fino al marxismo-leninismo. All’interno dell’alleanza, i due partiti dal peso maggiore sono lo Sri Lanka Podujana Peramuna e lo Sri Lanka Freedom Party (Śrī Laṁkā Nidahas Pakṣaya), entrambi su posizioni socialdemocratiche, mentre tra i partiti più radicali troviamo il Partito Comunista dello Sri Lanka (Sri Lankavay Komiyunist Pakshaya), guidato da Don Edwin Weerasinghe Gunasekera, ed il Lanka Sama Samaja Party (LSSP), di ispirazione trotskista.

Il nuovo emiciclo di Sri Jayawardenapura Kotte, composto da 225 seggi, vedrà la presenza di ben 145 deputati della SLPFA, visto che l’alleanza di governo ha conquistato 128 scranni nel voto distrettuale e 17 in quello nazionale, potento contare sul 59.09% dei consensi. Questo risultato ha portato la SLPFA a conquistare ben cinquanta seggi in più rispetto alla precedente legislatura, rinforzando il proprio potere e raggiungendo la maggioranza assoluta.

Ai 145 seggi conquistati dalle liste della SLPFA vanno poi aggiunti altri deputati eletti da partiti facenti parte dell’alleanza, ma che in alcuni distretti hanno preferito partecipare separatamente: uno per il Tamil Makkal Viduthalai Pulikal (TMVP), uno per lo Sri Lanka Freedom Party (Śrī Laṁkā Nidahas Pakṣaya), due per l’Eelam People’s Democratic Party (EPDP), ed infine uno per il National Congress (Tēciya Kāṅkiras). In tutto, dunque, saranno 150 i deputati favorevoli al governo del primo ministro Mahinda Rajapaksa, già confermato nelle sue funzioni dopo aver assunto la carica ad interim da novembre, e del presidente Gotabaya Rajapaksa, fratello del premier. Lo stesso Mahinda, inoltre, aveva ricoperto la carica presidenziale dal 2005 al 2015. Da notare che la quota di 150 deputati rappresenta esattamente i 2/3 della maggioranza, quota necessaria per approvare le modifiche costituzionali.

Nonostante la SLPFA controllasse il governo, in precedenza il partito più rappresentato in parlamento era lo United National Party (UNP, Eksath Jāthika Pakshaya), formazione conservatrice guidata da Ranil Wickremesinghe, che in passato ha ricoperto a più riprese il ruolo di primo ministro. A causa di dissidi interni, lo UNP ha subito una importante scissione, che ha visto la fuoriuscita dell’ala che fa capo a Sajith Premadasa, figlio di Ranasinghe Premadasa, l’ex presidente assassinato nel 1993. Insieme ad altri partiti di destra, l’ala Sajith è andata a comporre l’alleanza Samagi Jana Balawegaya (SJB), divenuta ora la principale forza di opposizione. A conti fatti, comunque, la destra ha perduto diversi seggi, visto che in precedenza ne poteva contare ben 106, mentre i risultati delle ultime elezioni ne hanno assegnati 54 alla nuova alleanza (23.90%) e solamente uno alla lista della cosiddetta ala Ranil (2.15%).

Anche per la coalizione di destra, la SJB, vanno aggiunti alcuni seggi conquistati da liste di partiti facenti parte dell’alleanza, in particolare uno per l’All Ceylon Makkal Congress (Akila Ilaṅkai Makkaḷ Kāṅkiras) ed uno per lo Sri Lanka Muslim Congress (Srīlaṅkā Muslīm Kāṅkiras).

Oltre ai due partiti comunisti che fanno parte della SLPFA, in parlamento sarà presente anche il Fronte di Liberazione Popolare (JVP, Janatha Vimukthi Peramuna), altra formazione marxista-leninista guidata da Anura Kumara Dissanayake. Il Fronte ha migliorato il risultato ottenuto alle ultime presidenziali, ottenendo il 3.84% delle preferenze, ma ha comunque perso rispetto alle legislative del 2015, passando da sei a tre rappresentanti. Il Fronte di Liberazione Popolare, al contrario degli altri due partiti comunisti, ha una posizione fortemente critica nei confronti dell’attuale governo.

Il forte radicamento territoriale nelle aree abitate dalla minoranza etnica tamil ha permesso all’Alleanza Nazionale Tamil (Tamiḻt Tēciyakkūṭṭamaippu) di conquistare dieci seggi nonostante il 2.82% complessivo, anche se il partito ha perso sei scranni rispetto alla precedente legislatura. Entra in parlamento per la prima volta, invece, un altro partito della minoranza etnica tamil, il Fronte Popolare Nazionale Tamil, che elegge due deputati (0.58%). Gli ultimi seggi sono stati conquistati da alcuni partiti minori: l’alleanza buddhista Our Power of People Party, guidata dal partito Bodu Bala Sena, la Muslim National Alliance e la Tamil People’s National Alliance (TPNA, Tamiḻ Makkaḷ Tēciya Kūṭṭaṇi), che hanno conquistato un seggio a testa.

L’opposizione critica i fratelli Rajapaksa soprattutto per il ruolo che molti membri della famiglia hanno assunto nella vita politica del Paese. Tuttavia, è indubbio che i Rajapaksa siano molto popolari tra i singalesi, in quanto considerati come coloro che hanno portato la pace sull’isola dopo la sconfitta del gruppo separatista delle Tigri Tamil, nel 2009, quando Gotabaya era ministro della difesa. Allo stesso tempo, il successo ottenuto a queste ultime elezioni è stato da molti analisti considerato come la naturale conseguenza degli ottimi risultati raggiunti dallo Sri Lanka nel contenimento della pandemia da covid-19, visto che l’isola dell’Oceano Indiano ha registrato solamente poco più di 2.800 casi ed undici decessi su una popolazione di oltre ventuno milioni di persone. Dopo aver rimandato due volte le elezioni, queste si sono potute svolgere regolarmente il 5 agosto, con un’affluenza alle urne piuttosto alta (75.89%), seppur in leggero calo rispetto a cinque anni fa (77.66%).

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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