Sacco and Vanzetti after they have been arrested, 20th century, United States, Washington. National archives, . (Photo by: Photo12/UIG via Getty Images)

Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco


Francesco Cecchini


“Ricordati sempre, Dante, della felicità dei giochi non usarla tutta per te, ma conservane solo una parte (…) aiuta i deboli che gridano per avere un aiuto, aiuta i perseguitati e le vittime, perché questi sono i tuoi migliori amici; son tutti i compagni che combattono e cadono come tuo padre e Bartolo, che ieri combatté e cadde per la conquista della gioia e della libertà per tutti e per i poveri lavoratori.” Bartolomeo Vanzetti al figlio di Nicola Sacco, Dante, 1927.
“Sì, Dante mio, essi potranno ben crocifiggere i nostri corpi come già fanno da sette anni: ma essi non potranno mai distruggere le nostre idee, che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire.” Nicola Sacco, al figlio Dante,1927
” Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra, non augurerei a nessuna di queste ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui sono colpevole. Sto soffrendo perché sono un radicale, e davvero io sono un radicale; ho sofferto perché ero un Italiano, e davvero io sono un Italiano.” Bartolomeo Vanzetti, rivolgendosi per lultima volta al giudice Thayer.
Nicola e Bart sono stati assassinati, per essere anarchici, nella sedia elettrica a Charlestown il 23 agosto 1927. Oltre ad essere anarchici erano giovani e non avevano commesso il crimine di cui erano accusati, una rapina e un omicidio.
La difesa smontò tutte le tesi dell’accusa e presentare i veri responsabili del crimine , ma non fu sufficiente a convincere il pubblico ministero, il giudice, il governatore del Massachusetts ed il presidente statunitense. Il giudice Thayer li definì, senza mezze parole, due bastardi anarchici.
Esattamente 50 anni dopo, il 23 agosto 1977, il governatore del Massachusetts riconobbe la loro innocenza assolvendoli dal crimine a loro attribuito con queste parole: ” Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti”. Un ritardo imperdonabile nel riconoscere il crimine di averli mandati innocenti alla sedia elettrica.
La canzone ‘ “Here’ s to you, Nicola and Bart” cantata da Joan Baez nel 1971 si diffuse in tutto il mondo.
Here’ s to you, Nicola and Bart Rest forever here in our hearts The last and final moment is yours That agony is your triumph…
Questo è per voi, Nicola e Bart Riposate per sempre qui nei nostro cuori L’ultimo e finale istante è vostro Quell’agonia è il vostro trionfo…
La musica fu di Ennnio Morricone, che fece anche la colonna sonora del film ” Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo. La musica di un comunista, Ennio Morricone, per due compagni anarchici, Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco.
Come le manifetazioni a sostegno della loro innocenza e liberazione i funerali di Sacco e Vanzetti, avvenuti a Boston il 28 agosto 1927, furono immensi, parteciparono mezzo milione di persone. Il link con un documentario dell’ epoca è il seguente:
https://www.youtube.com/watch?v=ZoclXUbeeOk
La storia di Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco va ricordata, non solo negli anniversari.
NON DIMENTICARE NICOLA E BART, NON PERDONARE!

Funerali di Nicola e Bart

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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