Immagini di un massacro


Francesco Cecchini


COLOMBIA
Il realismo magico di Gabriel García Márquez ha proiettato un’ immagine della Colombia che nemmeno gli stessi colombiani conoscevano. Comunque se mai è esistita quella Colombia ora non esiste più. La Colombia è uno dei paesi più disastrati del mondo. Succede di tutto, molte ombre e poche luci.
CORONAVIRUS.
Il coronavirus continua ad uccidere colombiane e colombiani. L’ultimo rapporto del Ministero della Salute e della Protezione Sociale, di lunedì 24 agosto, ha confermato 10.549 nuovi casi, 296 decessi in più per un totale di 17.612. I dati ufficiali probabilmente non raccontano bene la situazione reale. Medici senza frontiere ( Msf) ha recentemente denunciato che oltre la pandemia del coronavirus vi è l’ epidemia di disinformazione. Accuse di cospirazione e corruzione sono state amplificate, senza prove, dal ministro della salute, Fernando Ruiz, che ha accusato gli ospedali di trattenere i pazienti nei reparti di terapia intensiva per un periodo più lungo del necessario per gonfiare le spese mediche. Queste voci, prive di riscontro nella realtà, hanno portato a minacce e attacchi contro il personale sanitario.
MASSACRI.
Nelle ultime settimane la Colombia, oltre agli omicidi di leader sociali ed ex combattenti delle FARC-Ep, ha conosciuto una serie di massacri, soprattutto nella parte sud-occidentale del paese —Cauca, Cali, Nariño-, ma anche a est, nella regione del Catatumbo e dell’Arauca; vale a dire, aree dove c’è una presenza di paramilitari e dove le coltivazioni di coca continuano ad essere rilevanti. Con l’aggravamento che nella maggior parte dei casi ha colpito i giovani.
Il presidente Iván Duque si limita a produrre grafici che paragonano i massacri avvenuti sotto la sua presidenza con quelli avvenuti quando era presidente Manuel Santos, dimostrando così che è impegnato in diagnosi di sicurezza e non in soluzione del dramma.Gli oltre 30 massacri avvenuti nel Paese fino ad ora nel 2020 non sarebbero eventi isolati e potrebbero tradursi in una recrudescenza di violenza e assoluta inerzia dal punto di vista esecutivo. Jorge Restrepo, direttore del Centro de Recursos para el Análisis de Conflictos (Cerac) ha affermato: In generale, la politica pubblica del governo dovrebbe avere altre priorità e altre forme di intervento. Deve passare dalla diagnosi a un approccio alla sicurezza per il post-conflitto .” Ma è interesse di Iván Duque fare diagnosi, anche sballate, ed evitare interventi a protezione di giovani colombiani.
I famigliari delle vittime dei massacri hanno recentemente fatto un appello al governo affinché cambi la prospettiva di guerra. Appello che Iván Duque non ascolterà.
PACE.
Il prossimo 26 settembre saranno passati quattro anni dalla firma storica dell’Accordo di Pace tra il governo colombiano di Manuel Santos e le FARC-EP.
Attualmente vi sono, però, diversi ostacoli per avanzare verso la pace. Al governo vi è Iván Duque, uomo di Uribe nemico numero uno della pace . Al comando vi è quindi l’ Uribismo e i suoi alleati, che hanno egemonizzato la Colombia negli ultimi decenni.
È stato l’ Uribismo a opporsi ai dialoghi, a una pace negoziata e refrattario a qualsiasi cambiamento, . Nel governo precedente, era il più acerrimo nemico del processo di pace con le FARC-EP e delle conversazioni con l’ELN ed è stato l’ Uribismo a promuovere e vincere il NO al Plebiscito nel 2017.
Fino ad ora sono stati assassinati centinaia di leader sociali ed ex gurriglieri da paramilitari che hanno le mani libere dall’ Uribismo.
Per quanto riguarda l’ ELN Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha recentemente approvato una risoluzione, chiedendo un cessate il fuoco globale in tutti i conflitti del mondo per affrontare la pandemia, L’ ELN ha risposto immediatamente a quella chiamata, proponendo una cessazione bilaterale. Il governo, invece, è stato destituito e si è rifiutato di agevolare un cessate il fuoco tra le due parti. Infine, Duque ha interrotto i dialoghi che c’ erano stati o con il precedente Governo dal 2017, non sapendo cosa fosse stato costruito, ha scelto unilateralmente di non proseguire le Conversazioni, che ha voluto insabbiare ponendo pre-condizioni inaccettabbili.
Conclusione. Senza una sconfitta dell’ Uribismo non vi sarà pace in Colombia.
PLAN COLOMBIA 2020.
Il Plan Colombia nacque nel 1999 durante le amministrazioni del presidente colombiano Andrés Pastrana (1998-2002) e dell americano Bill Clinton (1993-2001). Il Plan Colombia ha permesso agli Stati Uniti di radicare il loro interventismo politico, economico e militare in America Latina, ma il costo per la Colombia fu alto. Lo scopo principale fu proteggere i giacimenti petroliferi e prevenire tutti i negoziati con i guerriglieri, innanzitutto la Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejército del Pueblo (FARC-EP) . Con più di 300 infrastrutture strategiche in Colombia, gli Stati Uniti stanziarono circa 100 milioni di dollari nel febbraio 2002 per garantire la protezione di questi siti contro la guerriglia. Queste operazioni sono costate la vita a migliaia di campesinos.
Lo scorso 17 agosto Iván Duque ha annunciato un nuovo Plan Colombia chiamato “Colombia Crece”, con, naturalmente, la partecipazione degli Stati Uniti. All’ annuncio era presente una delegazione statunitense guidata dal consigliere della Sicurezza Nazionale Robert O’Brien. Lo scopo ufficiale dichiarato è combattere organizzazioni criminali e aiutare comunità locali, ma hanno anche detto che marceranno contro il Venezuela.
Organizzazioni e leader politici hanno denunciato il Colombia Crece perché porterà il paese alla guerra.
Il partito FARC ha dichiarato che Duque vuole il condannare la Colombia alla guerra eterna, da buon servitore degli Stati Uniti intende riproporre il Plan Colombia che ha lasciato solo morte e desolazione nel Paese.
Da parte sua, il presidente venezuelano Nicolás Maduro e membri del suo governo hanno denunciato le intenzioni del presidente colombiano di promuovere azioni violente nel paese, sostenute dagli Stati Uniti, nonché di generare destabilizzazione.
URIBE
La messa a prigione domiciliaria di Álvaro Uribe è una pessima notizia per lui, per i suoi sostenitori, per il suo uomo Iván Duque, per il suo partito Centro Democrático, per tutto l’ Uribismo, insomma, ma è un’ ottima notizia per coloro che vogliono un cambio politico, economico, sociale e la Pace in Colombia.

Álvaro Uribe, genocida, processo e condanna

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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