Álvaro Uribe


Francesco Cecchini.


Con circa 10.000 infezioni e centinaia morti al giorno il COVID-19 è in Colombia in pieno attacco, ma in questo paese c’ è anche di peggio. La Colombia è massacrata dai paramilitari che compiono massacri, una quarantina nel corso del 2020, e continui assassinii di leader sociali ed ex guerriglieri, centinaia e centinaia dalla firma dell’ accordo di pace nel 2016.
Chi ha a avuto legami storici, e li ha tuttora, con il paramilitarismo è l’ ex presidente Álvaro Uribe che ne ha perfino aiutati alcuni a formarsi, tra i quali il Bloque Metro.
Il 4 agosto l’ ex presidente e senatore Álvaro Uribe è stato messo dalla Corte Suprema agli arresti domiciliari con l’accusa di manomissione di testimoni, frode procedurale e corruzione.
Il primo settembre la Corte Suprema ha deciso all’ unanimità di passare alla Procura il processo ad Álvaro Uribe.
Attraverso una dichiarazione, la Corte Suprema ha spiegato che poiché si tratta di un’indagine non correlata alla sua posizione di senatore il processo con cui Uribe è stato chiamato per un’indagine e che ora è tenuto in prigione domiciliaria è a disposizione del Pubblico Ministero Generale, Francisco Barbosa. Ha così testualmente dichiarato: “La Corte Suprema di Giustizia trasferisce alla Procura Generale il processo contro l’ex senatore Álvaro Uribe per reati di corruzione di testimoni in procedimenti penali e frode procedurale, a seguito delle sue dimissioni da membro del Congresso”.
Uribe ha rassegnato le dimissioni al Senato il 18 agosto, quindi la sua difesa ha affermato che il caso sarebbe dovuto andare alla giustizia ordinaria. La Corte Suprema ha così dato ragione alla difesa di Uribe. La decisione però sta sollevando una serie di problemi, in primis l’ applicazione della legge: la legge antica, la 600, o la nuova la 906. Ed altro ancora, tanto da parlare di labirinto giuridico.
Il senatore Iván Cepeda ha annunciato che chiederà di ricusare il Procuratore Generale, Francisco Barbosa, per evitare il suo intervento nel procedimento penale contro Uribe. Francisco Barbosa è un uomo di fiducia di Álvaro Uribe e di Iván Duque, presidente della Colombia.
Il gioco, quindi, è ancora aperto, non sarà breve e non sarà facile che si concluda con la condanna dell’ ex presidente e criminale Álvaro Uribe e la sua messa in una prigione vera e propria. Ora trascorre i domiciliari nel lusso della sua tenuta El Ubérrimo, 1500 ettari poco distanti da Montería, capitale della provincia di Córdoba.
Inoltre sembra che i suoi avvocati stiano per chiedere che venga messo in libertà e con il Procuratore Generale, Francisco Barbosa è possibile che venga concessa.

Álvaro Uribe genocida, a processo e condanna.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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