Riceviamo e pubblichiamo
Inizia una lunga riapertura della scuola. Inizia con fatica, inizia soprattutto con una forte e diffusa preoccupazione.
Non si è fatto, non ci stancheremo mai di ripetere, quello che sin da aprile era apparso necessario fare.ha dichiarato Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del PCI.
Spazi, organici, servizi, trasporti, dispositivi di sicurezza: si è proceduto senza coordinamento tra i vari livelli istituzionali, le esigenze di propaganda hanno spesso prevalso sull’operatività, i ritardi si sono accumulati. Adesso emergono anche seri pericoli, classici delle emergenze in Italia: lanciamo, in particolare, un allarme sul rischio di una pratica diffusa di affitti di immobili privati per le scuole che non garantisce trasparenza e corretto uso del denaro pubblico.
Gli organici sono colpevolmente inadeguati in ogni settore del mondo scolastico dagli ATA ai docenti, dai presidi fini alle stesse strutture periferiche del ministero. La scelta, per esempio, di assegnare a reggenti la direzione di diverse scuole, quest’anno può avere conseguenze assai pesanti.
Per quanto riguarda docenti e ATA, in particolare, la mancata soluzione del grande problema del precariato sta avendo conseguenze devastanti non solo sui diritti ma sull’intera organizzazione scolastica. Il numero enorme delle cattedre vacanti e l’infernale caos delle graduatorie sono realtà che tutti possono vedere oggi, come tutti potevano prevedere ieri. Non possiamo non sottolineare, ancora una volta, che il cosiddetto organico Covid, cioè docenti e ATA licenziabili in caso di lockdown viene a configurare una nuova figura precaria, che aumenta disuguaglianze e confusione.
Sui docenti se sul personale ATA graverà un carico di lavoro e di responsabilità molto pesante e gravi sono i rischi di violazioni dei diritti contrattuali e di un clima autoritario nelle scuole, dietro il paravento dell’emergenza.
Sulla pelle di lavoratori e lavoratrici che hanno gravi patologie, i cosiddetti “fragili” si sta giocando in modo inaccettabile. Le circolari emesse finora non garantiscono reale tutela e anzi attaccano diritti essenziali.
Una situazione dunque complessivamente assai grave, a cui non è possibile rassegnarsi. Per quanto ci riguarda ribadiamo il nostro impegno a costruire una vasta opera d’informazione e mobilitazione dentro e fuori i cancelli delle scuole per garantire sicurezza e diritti.-ha concluso Cangemi