Lo stato italiano perseguita gli attivisti NO TAV con una logia estranea allo stato di diritto e tipica degli stati in cui l’esercizio della repressione è arbitraria e diretta a colpire le opinioni politiche e non i reati.
Un’assurdità, una vergogna, non c’è altro modo di definire la decisione di mandare in carcere Dana Lauriola per la protesta NoTav avvenuta il 3 marzo 2012. Protesta pacifica svoltasi all’imbocco dell’autostrada per Bardonecchia, in Valsusa. La cosa ancora più assurda è che a Lauriola sarebbe stata rifiutata la concessione di pene alternative in quanto, in questi anni, non avrebbe dato segni di ravvedimento riguardo la lotta in corso in Valsusa. Come se l’impegno per la salvaguardia di un territorio contro un’opera inutile e speculativa fosse di per sé una colpa, un’aggravante. Rifondazione Comunista esprime solidarietà a Dana e a tutti gli attivisti NoTav colpiti ingiustamente da misure detentive o repressive.
Rifondazione Comunista di Torino