Rossana Rossanda
Francesco Cecchini
Rossana Rossanda, nata il 23 aprile 1924 a Pola, in Istria, è morta domenica 20 settembre a Roma, all’ età di 96. A dare la notizia è stato “Il Manifesto”, che le dedicherà il numero del prossimo martedì.
Rossana Rossanda fu dirigente del Pci negli anni 50 e 60, deputata per la prima volta nel 63, fu radiata dal Partito nel 1969 e insieme, tra gli altri, a Luigi Pintor, Valentino Parlato, Lucio Magri, Aldo Natoli e Luciana Castellina, fondò “Il Manifesto”, prima rivista e organizzazione politica, poi quotidiano. Negli ultimi anni si allontanò dal giornale da lei fondato, al quale rimproverava di aver disconosciuto la centralità del conflitto di classe. In ogni caso è sempre stata capace di una preziosa lettura del presente e delle implicazioni con il futuro. Gli esempi sono motissimi. Tra questi va ricordato il libro intervista “Brigate rosse. Una storia italiana” (Anabasi, 1994; poi Mondadori) con il capo delle BR Mario Moretti, curato assieme alla giornalista Carla Mosca. Non ebbe difficoltà a riconoscere la matrice di sinistra delle Br e fu sempre molto severa con alcune posizioni della magistratura inquirente. Il libro è anche importante per capire la vicenda del sequestro Moro.
Rossana Rossanda prese anche parte alla Resistenza, introdotta dal figlio del filosofo Antonio Banfi, che sposò. Quest’ esperienza è stata raccontata in La ragazza del secolo scorso, Einaudi 2005. Prendere e portare stampa clandestina, messaggi, armi, medicine, fasce, e cercar soldi -con laria di fare un favore a chi te ne dava- non era difficile. Gli appuntamenti erano precisi, nessuno mancava, e se mancava si sapeva che cosa fare, chi avvertire e come. Non ci facevamo domande, ci proteggevamo lun laltro. E si tastavano in giro gli umori, le caute disponibilità, di chi magari non aveva saputo a chi rivolgersi, dove dare la testa. Al ritorno da Milano a Como mi aspettava alla stazione Pino Binda, un bel ragazzo biondo: dovevamo parere due innamorati che sottobraccio facessero due passi, qualche volta concedendosi un polveroso tè in piazza; gli passavo e ne ricevevo materiali e notizie. In bicicletta arrivavo a Ponte Chiasso o Argegno sotto la Val di Lanzo o fino a Varese; erano in bicicletta tutti, carichi di valigie o pacchi, la guerra è tutto un trasportare.
Il Coordinamento donne ANPI ha così espresso il cordoglio per la sua morte: “Se ne è andata Rossana Rossanda, una Signora della politica italiana. Donna colta e determinata, sempre dalla parte di chi lotta per una società libera e uguale. Appassionata ai temi delle donne, ha contribuito alla crescita del movimento femminista ed è stata sempre in prima linea nelle battaglie che hanno reso migliore il nostro Paese. Ci lascia una partigiana, una autentica compagna”
Copertina di La ragazza del secolo scorso