Ernesto Che Guevara


Francesco Cecchini


Il tuo amore rivoluzionario ti spinge ora a una nuova impresa dove aspettano la fermezza del tuo braccio liberatore. COMANDANTE CHE GUEVARA(Hasta Siempre). Scritta da Carlos Puebla nel 1965 prima della partenza del Che per la Bolivia.
ULTIMA LETTERA DEL CHE A FIDEL.
Il 3 ottobre 1965, durante la presentazione del primo Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC), Fidel Castro lesse la lettera di addio di Ernesto Che Guevara, dove tra l’ altro scrive: “Altre terre del mondo chiedono l’aiuto dei miei modesti sforzi. Posso fare ciò che ti è negato per la tua responsabilità di comandante di Cuba ed è giunto il momento di separarci.”
IL CHE IN BOLIVIA.

Argentine Marxist revolutionary Che Guevara (1928 – 1967, second from left) with fellow members of the ELN (Ejercito de Liberacion Nacional de Bolivia, or National Liberation Army of Bolivia) at Nancahuazu Camp in the Bolivian jungle, 1967. (Photo by Hulton Archive/Getty Images)

Una delle ultime immagini del Che in Bolivia


Il 16 aprile 1967 ” Creare due, tre…molti Vietnam” di Ernesto Che Guevara è stato pubblicato dalla rivista Tricontinental, come messaggio ai popoli del mondo. Il messaggio è stato pubblicato anche dal quotidiano cubano Gramma.
Il Vietnam che il Che aveva scelto, mesi prima, era la Bolivia, per accendere un focolaio di guerriglia che avrebbe dovuto causare il grande incendio del socialismo in tutto il territorio dellAmerica latina e nei paesi del terzo mondo.
Come a Cuba nella Sierra e in Congo anche in Bolivia tenne un diario dove dal 7 novembre 1966 al 7 ottobre 1967 scrisse azioni, impressioni, sentimenti. Il Diario del Che in Bolivia è stato pubblicato in Italia da Feltrinelli.
Ernesto Guevara arrivò in Bolivia allinizio di novembre del 1966 e nonostante le esigue forze, allinizio riuscì ad avere la meglio sull’ esercito boliviano in azioni di guerriglia che erano il punto di forza della sua strategia. Il gruppo guerrigliero si chiamò ELN, Esercito di Liberazione Nazionale. Poi, per varie ragioni, le cose non andarono bene.
Il comportamento del Partito Comunista di Bolivia e del suo segretario Mario Monje, che prima, pur non avendo nessuna esperienza, pretese di dirigere la guerriglia, poi non collaborò e infine sabotò apertmente.
L’ intervento della CIA che addestrò centinaia di rangers dell’ esercito della Bolivia in azioni antiguerriglia
Fu scoraggiato l’ appoggio alla guerriglia dei minatori con il terrorismo. A giugno 1967 vicino le miniere di Catavi i minatori assaltarono la stazione di polizia e d’ accordo con quelli di Huanani dichiararono libero il territorio. Nella notte di San Giovanni i minatori riuniti per festeggiare furono assaltati dall’ esercito che causò centinaia di morti.
Poco fu l’ appoggio dei contadini. Significativo fu il fatto che fu un contadino a fare la denuncia che portò al ferimento e alla cattura del Che. All’ alba dell’ otto ottobre il Che con i suoi uomini stavano avanzando attraverso la gola Quebrada del Yuro, un contadino li vide passare vicino a un suo campo di patate e li denunciò. Nelle vicinanze c’ erano centinaia di soldati che organizzarono un’ imboscata. Un gruppo di guerriglieri, otto, riuscì a scappare, ma non il Che, che fu anche ferito. Lui e due suoi compagni furono condotti alla piccola scuola di La Higuera.
La mattina del giorno dopo, il nove ottobre Ernesto Che Guevara, su ordine di La Paz, viene assassinato dal sottoufficiale Mario Teràn. Nella stanza accanto vengono assassinati anche i due compagni del Che, catturati con lui. All 1,30 del pomeriggio del 9 ottobre un elicottero della Fuerza Aerea boliviana agganciava il corpo di Guevara per trasportarlo nella vicina cittadina di Vallegrande dove sarà composto, ripulito ed esposto agli obiettivi dei fotografi che realizzarono gli scatti che in pochi giorni fecero il giro del mondo.
L ultima ingiuria sul corpo del Che sarà dovuta a necessità forensi: per poter identificare con certezza lidentità del prigioniero giustiziato, era necessario il riscontro da parte delle autorità argentine sulle impronte digitali. Data la totale impossibilità di conservare il corpo il tempo necessario allarrivo degli addetti di Buenos Aires, furono amputate entrambe le mani e conservate sotto formaldeide. Il responso dell identificazione sarà positivo. I resti del più famoso rivoluzionario del mondo saranno poi interrati in una fossa comune in una località ignota. Saranno ritrovati a 30 anni dalla morte in una fossa comune sotto laeroporto militare di Vallegrande e traslati nel mausoleo di Santa Clara a Cuba.
Fidel Castro il 18 ottobre 1967 in Piazza della Rivoluzione a L’ Avana pronunciò un discorso in memoria del Comandante Ernesto Che Guevara.
MONIKA ERTL VENDICA IL CHE

Monika Ertl, bella e rivoluzionaria


Ad Amburgo, in Germania, sono le dieci meno venti della mattina del 1° aprile 1971. Una bella ed elegante donna entra nellufficio del console della Bolivia e, aspetta pazientemente di essere ricevuta.
Mentre fa anticamera, guarda indifferente i quadri che adornano lufficio. Roberto Quintanilla, console boliviano, vestito elegantemente con un abito oscuro di lana, appare nellufficio e saluta, colpito dalla bellezza di quella donna che dice di essere australiana, e che pochi giorni prima gli aveva chiesto unintervista.
Per un istante, i due si trovano di fronte, uno allaltra. La vendetta appare incarnata in un viso di donna attraente. La donna lo guarda fisso negli occhi e senza dire nulla estrae un pistola e spara tre volte. Non ci fu resistenza, né lotta. Le pallottole centrarono il bersaglio, Roberto Quintanilla. Nella sua fuga, che la moglie del console tentò di frenare, Monika Ertl lasciò dietro di sé una parrucca, la sua borsetta, la sua Colt Cobra 38 Special ed un pezzo di carta dove era scritto: Vittoria o morte. ELN.
Monika Ertl merita un monumento vicino alla tomba di Ernesto Che Guevara a Santa Clara, Cuba.

FOTO DI ALBERTO KORDA DI ERNESTO CHE GUEVARA, DAL TITOLO GUERILLERO HEROICO

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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