Dopo due giorni di negoziati, i leader dei 27 stati membri dell’Unione europea riuniti nel Consiglio europeo hanno dato il via alle sanzioni contro la Bielorussia, superando l’impasse dovuta principalmente all’astensione di Cipro.

Ad essere colpiti dalle sanzioni saranno 40 ufficiali del regime bielorusso, accusati dall’Unione di essere responsabili delle intimidazioni e della repressione verso i manifestanti che protestavano per la rielezione plebiscitaria del Presidente Lukashenko.

Le sanzioni si sostanzieranno nel congelamento dei beni materiali e immateriali sul suolo UE dei 40 ufficiali bielorussi, oltre alle restrizioni di entrata e transito sul territorio dell’Unione.

La risposta bielorussia non si è fatta attendere, con l’annuncio di una imminente “lista nera” che includerà sanzioni e restrizioni per funzionari europei.

Per quanto riguarda la Turchia, su cui pure il Consiglio era chiamato a pronunciarsi sul tema delle possibili sanzioni, si è deciso per il momento di rimandare la decisione e aumentare la pressione sul presidente Erdogan, con l’impegno di adottare in futuro sanzioni se non si registreranno cambiamenti significativi da parte turca.

Se Grecia e Cipro si sono dichiarate soddisfatte per il momento, Ankara da parte sua ha già dichiarato che non accetterà alcuna minaccia.

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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