Regione Piemonte, Sanità: ma in che mani siamo?

In questa situazione occorrerebbero competenze, capacità, invece la Regione Piemonte ormai non fa che fare dichiarazioni che sembrano davvero fuori dalla realtà, la sanità piemontese è gravemente compromessa da queste politiche?

E’ di ieri il comunicato dell’Ordine dei Medici di Torino che si trova costretto a spiegare il concetto di esercizio abusivo della professione in risposta alla proposta assumere medici come infermieri. Hanno grandi competenze sia gli infermieri che i medici ma sono ambiti diversi.

Ormai lo smarrimento e la rabbia di coloro che qualche mese fa chiamavamo eroi, ovvero medici, infermieri e operatori socio-sanitari è unanime.

Il Piemonte sta scontando le scellerate e inconcludenti politiche sanitarie di quella che sembra sempre più difficile non definire una pletora di personaggi che discutono di problemi più grandi di loro?

Il risultato di queste, che francamente è impossibile chiamare “politiche”, è questo lockdown, con tutti i nefasti effetti che conosciamo: affettivi, psicologici, educativi, economici.

Ieri, oltre ad aver appreso che la Regione ha invitato le Aziende sanitarie ad assumere medici come infermieri, c’è stata un’altra incommentabile “uscita” da parte di Alessandro Stecco (quota Lega) Presidente della Commissione Sanità Piemontese, che in un (accoratissimo?) video pubblicato da La7 chiede aiuto alle ONG, quelle organizzazioni complici degli scafisti per intenderci, quelle che facevano i taxi del mare.

L’appello dello Stecco ha del surreale: a prestare la propria opera nelle ONG sono professionisti (medici e infermieri) che oltre a lavorare fanno anche del volontariato. Volontari non dipendenti delle ONG.

Questa è la davvero elegante risposta di R@inbow4Africa, ONG piemontese.

Ma cosa sta avvenendo in Piemonte dal punto di vista sanitario? quali sono i problemi che i professionisti stessi della sanità denunciano? è una tempesta perfetta?

  • la medicina territoriale (medici di base) è molto carente
  • le USCA (unità speciali di continuità assistenziale – sempre medicina territoriale) non sono efficienti
  • non sono stati creati per tempo percorsi Covid/non-Covid negli ospedali
  • non sono stati fatti gli ammodernamenti strutturali negli ospedali per far fronte alla pandemia
  • non sono stati acquistati reagenti sufficienti per garantire un numero adeguato di tamponi
  • non è stato adeguato alle necessità il numero di laboratori che processano i tamponi
  • non sono state assunte le (letteralmente) migliaia di sanitari tra medici infermieri e operatori socio-sanitari che servono
  • la piattaforma informatica per la gestione dei tracciamenti non è adeguata, si lavora ancora (incredibile…) su carta
  • il tracciamento (operazione sostanzialmente amministrativa) viene fatto eseguire da risorse con elevate competenze che sono state riassegnate: professionisti che sarebbero stati ben più utili nel proprio ambito di competenza
  • non sono stati previsti covid hotels dove positivi asintomatici, o persone che comunque non richiedono un ricovero, potessero trascorrere la quarantena senza contagiare tutta la famiglia

Ciò che è importante sottolineare è che non stiamo parlando di marzo, stiamo parlando di fine ottobre, con tutta l’esperienza fatta da febbraio in poi.

Per le operazioni di tracciamento la Regione ha, qualche giorno fa, fatto appello al volontariato.

Ci permettiamo di ricordare alla Giunta il significato di “assunzione”:

  • di responsabilità…
  • di personale…
  • ecc…

Ma non solo: Dentro Raviolo, fuori Raviolo, dentro Raviolo, dentro Vineis, fuori Vineis, quest’estate, invece che prepararsi per questa situazione Cirio tuonava contro il ridicolo numero di migranti positivi e anche qui è toccato all’Ordine dei Medici bacchettarlo, impossibile poi evitare di citare “l’ineffabile” circolare sulla RU-486 (pillola abortiva) contro ogni moderna linea guida: confessiamo di non comprenderne appieno l’urgenza in situazione pandemica.

Quali sono in estrema sintesi gli effetti di tutto questo? Sovraffollamento negli ospedali nei reparti sub-intensivi e a bassa intensità, elevato contagio all’interno della famiglie e contagio di sanitari, cosa di una gravità incalcolabile data la scarsità di personale, estrema difficoltà nell’esercizio della cura in ospedale di altre patologie: una Waterloo all’insegna della più sconcertante incompetenza?

Difficile non chiedersi: cosa aspettano i Piemontesi a chiedere le dimissioni di questa Giunta?

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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