“Non si sconfigge il virus se non si risale alle cause strutturali e a una gestione politica lontana mille miglia dalla sanità pubblica”. Il Domenicale di Controlacrisi, a cura di Federico Giusti
La storia dei contagi riguardata tutti\e, ha ragione Francesca Nava (F. Nava: il focolaio Ed Laterza) a dire che le nostre esistenze sono state stravolte mettendo a nudo le tante fragilità di un sistema (sociale, sanitario ed economico) che si riteneva a torto infallibile.
Anche noi siamo convinti che occorra analizzare e capire cosa sia successo non solo nella Primavera scorsa ma cosa avviene tutt’oggi nel nostro paese con la seconda ondata di contagi e un numero di positivi maggiori di Aprile. Sarà difficile risalire alle responsabilità, basti ricordare che nel caso dei contagi avvenuti nei luoghi di lavoro l’onere della prova spetta al dipendente che dovrà aggirare circolari Inail e disposizioni di legge miranti a contenere al minimo i riconoscimenti.
Quando Francesca Nava ha scritto il libro non era ancora arrivata la Fase 2 della Pandemia ma è stata, suo malgrado, profeta di sventura scrivendo che avremmo dovuto individuare non solo le negligenze ma denunciare gli errori, le scelte sbagliate per “non commetere mai piu’ gli stessi errori”. Di errori ne sono stati commessi tanti e possiamo dire, senza timore di smentita, che non abbiamo imparato dai 36 mila morti della prima fase pandemica.
Mentre scriviamo le sale di rianimazione sono al collasso, in molti ospedali si mandano a casa pazienti non potendoli curare o si rinviano a data da destinare controlli, operazioni e visite importanti a conferma che il sistema sanitario non riesce a sopperire, se non con estrema difficoltà e con l’abnegazione del personale, alla crescita dei contagi.
Si sono persi mesi nei quali avremmo dovuto mettere a frutto gli insegnamenti della primavera , ad esempio rimuovendo ogni tetto di spesa per le assunzioni di personale sanitario, il recupero dei vecchi ospedali in dismissione, l’acquisto di macchinari moderni ed efficienti.
Si è perso tempo a discutere della carica del virus quando avremmo dovuto eseguire tamponi di massa, si tratta di argomenti già ampiamente dibattuti su Controlacrisi.org.
Il Governo corre intanto ai ripari inserendo nuove Regioni nelle zone rosse, aumentando il fondo Sanitario di 1 miliardo nel 2021 prevedendo nuovi contratti specialistici in aggiunta a quelli già previsti con un aumento non meglio definito della spesa farmaceutica. Ma un’altra decisione merita di essere analizzata, quella che prevede la crescita di quasi il 30% della indennità per la dirigenza , soldi che potremmo sicuramente risparmiare per assumere personale o per aumentare i salari di medici , oss ed infermieri che in Italia, almeno nel servizio pubblico, sono tra i meno pagati d’Europa come avviene per altro per gli insegnanti, i dipendenti pubblici in generale.
Non vorremmo ridurre tutto a una mera questione economica, il personale della sanità chiede soprattutto di lavorare in sicurezza visto che migliaia di contagi riguardano proprio loro come già accaduto nella Primavera scorsa. I contagi sono la fotografia di un sistema sanitario pubblico che non funziona perchè per 40 anni abbiamo regalato soldi alle strutture private e questo Governo non ha avuto il coraggio di rivedere profondamene le politiche intraprese da altri e con il beneplacito della Ue.
Il Governo Conte bis ha pensato piu’ a soddisfare le associazioni datoriali che a potenziare la sanità pubblica, sembra quindi avere imparato ben poco dalla prima ondata dei contagi adottando provvedimenti salvo poi, con la crescita dei contagi, cambiarli a distanza di pochi giorni, questa è la realtà odierna che vale molto piu’ di tante parole