Scegliere chi curare, eh sì!
Esiste un documento dell’ISS che indica i parametri di scelta su chi curare e chi no in caso di crollo del sistema sanitario.
Non sappiamo se sia mai stato ancora adottato in Italia, ma anche se fosse forse non lo sapremo mai, visti i muri di gomma a cui ci hanno abituati da Ustica in poi e ad un sistema d’informazione che ci vede alla stregua del terzo mondo.
Come siamo potuti arrivare a questo è semplice: anni e anni di tagli al sistema sanitario pubblico e continue convenzioni con quello privato (poi in Lombardia si è constatato quanto sia bello il privato).
Negli ultimi 10 anni sono 37 i miliardi decurtati alla sanità pubblica tra tagli e minori investimenti.
Tutto questo per rispondere alle logiche neoliberiste del nuovo mercato.
E i tagli sono stati fatti tanto dal centro-destra, quelli che convintamente vedono nel neoliberismo la massima espressione di opportunità di ricchezza e libertà individuale (e che importa se di questa ricchezza non possono goderne tutti), quanto dal centro-sinistra; anzi, soprattutto dal centro-sinistra negli ultimi 10 anni, e cioè da quelli che hanno ormai smarrito ogni legame con le masse popolari e si sono convinti di poter governare il mercato senza accorgersi che oramai è il mercato a governare tutti.
È il mercato a scegliere chi vive e chi muore.