Contadine indiane in rivolta
Francesco Cecchini
Chalo Dilli, Andiamo a Dehli, è un film di Bollywood del 2011. Dehli Chalo che significa sempre Andiamo a Dehli è diventato lo slogan di milioni di contadini contro Narendra Modi, il suo parito, BJP, Bharatiya Janata Party, Il Partito del Popolo Indiano , e contro il liberalismo che li vuole affamare sempre di più.
Dalla notte del 25 novembre i contadini e le contadine indiane sono in sciopero permanente. Lo sciopero è stato proclamato dal Bharat Kisan Union, BKM, con l’ adesione di più di 400 sindacati, che si preparano a lottare fino al ritiro delle nuove leggi sul mercato agricolo. La rabbia contro queste leggi sta montando dallo scorso settembre.
Il sistema ( APMC, Agricultural Produce Market Committee) che le tre nuove leggi vogliono abolire garantisce essenzialmente che i contadini non siano sfruttati da intermediari che costringono gli agricoltori a vendere i loro prodotti a un prezzo estremamente basso.
I contadini con le nuove tre leggi rischiano infatti di perdere ogni tutela economica e di finire nelle grinfie della grande distribuzione, costretti a sottoscrivere contratti pieni di cavilli legali difficilmente comprensibili nel dettaglio ma dal chiarissimo obiettivo: spingere verso il basso il già ridotto costo del lavoro, sfruttando la vita di decine e decine di milioni di persone, che in India continuano a vedere la propria sussistenza legata all agricoltura.
Questa domenica Partito del Congresso, TRS, DMK e AAP si sono uniti ad altri partiti di opposizione per estendere il sostegno alla mobilitazione dei contadini.
Questi dopo il fallimento dei colloqui con il governo, disponibile a modificare le leggi, ma non a cancellarle, hanno annunciato lo sciopero generale per martedì 8 dicembre.
Quindi da Dehli Chalo, Ci vediamo a Dehli, a Bharat Bandh, Sciopero Generale.