Vogliamo innanzi tutto manifestare il nostro sconcerto di fronte alla tiepidezza con cui i governi europei, a cominciare dal nostro, e i grandi media, a cominciare da quelli italiani, hanno reagito all’assassinio dello scienziato iraniano Mohsen Fakhrizadeh. Con ogni evidenza – poichè da Israele e dagli USA non è giunta alcuno smentita alla universale attribuzione dell’attentato al Mossad – si tratta di un atto terroristico di stato. E’ un fatto di inaudita gravità che non può in nessun caso lasciare indifferenti solo perché la vittima era un scienziato sospettato di lavorare a un progeto di armamento atomico. Ricordando che Israele già possiede un arsenale nucleare, che cosa dà diritto a questo paese di uccidere scienziati sospetti all’interno del proprio paese?Quale tribunale ha condannato quel libero cittadino? Perché taciamo al cospetto di questo ennesimo episodio di violazione di ogni diritto internazionale? Per il fatto di considare Israele un paese democratico , amico dell’Occidente? E’ democratico un paese che concede libertà e diritti ai propri cittadini e tiene in umiliante schiavitù, in casa propria e in territori altrui, il popolo palestinese? E’ amico dell”Occidente e della pace Israele, che sin dai governi di Ariel Aharon persegue una strategia cinica e destabilizzante? Quella di mettere in difficoltà i settori più moderati e dialoganti del mondo palestinese, attraverso incursioni violente che aizzano il desiderio di vendetta dei settori massimalisti?
Una tattica che induce a risposte armate disperate, da cui Israele ricava l’autorizzazione tacita dell’opinione publica mondiale per esercitare la sua schiacciante superiorità militare.
Ma questo rivela la nessuna volontà di pace e un disegno di supremazia che prepara scenari inquietanti nel Medio Oriente.
Di fronte a tale quadro noi donne e uomini liberi e amanti della pace non possiamo tacere. Israele ha costruito in tutti questi anni un diritto internazionale sostituivo di quello riconosciuto da tutti gli stati sovrani, retto dalla sopraffazione e dalla violenza, ispirato alla tutela dei propri interessi come unico criterio ispiratore nella condotta con il resto del mondo. La nostra coscienza ci induce a non tacere, non solo di fronte all’ingiustizia clamarosa di questa posizione, ma perché l’acquiescienza dell’opinione pubblica rappresenta un pericolo per la pace, una minaccia per il nostro futuro. Chiediamo al governo italiano di condannare ufficialmente l’assassinio di Mohsen Fakhrizadeh, così come gli chiediamo una forte protesta contro il governo egiziano per l’ingiusta detenzione, insieme a tanti giornalisti, del giovane Patrik Zaky, ricercatore dell’Unversità di Bologna e di mobilitarsi per scongiurare l’esecuzione, da parte dell’Iran, del medico Ahmadreza Djalali. Chiamiamo tutti gli spiriti liberi, a far sentire la propria voce in tutti i modi e in tutte le sedi possibili. E’ in gioco anche la nostra sicurezza e la nostra libertà.
Piero Bevilacqua, Luigi Ferrajoli, Enzo Scandurra, Nichi Vendola , Luciana Castellina, Laura Marchetti, Lucinia Speciale, Tomaso Montanari, Tonino Perna, Ignazio Masulli, Vittorio Boarini, Ilaria Agostini, Filippo Barbera, Battista Sangineto, Paolo Favilli, Vera Pegna, Vezio De Lucia, Carmelo Buscema, Franco Trane, Velio Abati, Alfonso Gianni, Francesco Santopolo, Antonio Castronovo, Mario Fiorentini, Alfonso Gabardella, Massimo Baldacci, Rossano Pazzagli, Domenico Rizzuti, Giuseppe Saponaro, Piero Caprari, Giuseppe Aragno, Alberto Ziparo, Fabio Parascandalo.
Maurizio Acerbo PRC (pagina facebook)