Di Bir Lehlu
Il governo della Repubblica Sahrawi e il Fronte Polisario condannano con la massima fermezza la decisione del presidente americano Donald Trump, che alla fine del proprio mandato riconosce al Marocco una sovranità che mai gli è appartenuta, quella sul Sahara occidentale.
La decisione del signor Trump è una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondanti la legalità internazionale, i governi e i tribunali internazionali, e costituisce un grave ostacolo agli sforzi della comunità internazionale nella ricerca di una soluzione giusta nel conflitto tra la Repubblica Sahrawi e il Regno del Marocco. Inoltre, questa presa di posizione arriva pochi giorni dopo che il Marocco ha fatto saltare il cessate il fuoco con la sua aggressione del 13 novembre 2020.
Questa decisione, inoltre, trasgredisce i principi fondamentali dell’Unione Africana e le sue risoluzioni, l’ultima delle quali è stata presa al 14° vertice straordinario sul “silenzio delle armi”, in cui si è insistito sulla necessità di trovare una soluzione pacifica tra i due Paesi membri dell’organismo continentale.
La proclamazione del signor Trump non ha alcun effetto sulla natura giuridica della questione del Sahara occidentale, poiché è noto che la comunità internazionale non riconosce al Marocco la sovranità su questo territorio. Essa appartiene solo ed esclusivamente al popolo sahrawi.
Non possiamo, però, fare a meno di notare, con sorpresa, la coincidenza della decisione di Trump con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, celebratasi il 10 dicembre, e con il prossimo 60° anniversario della risoluzione 1514 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla “Dichiarazione di Indipendenza dei Paesi e dei Popoli coloniali”. La presa di posizione degli USA costituisce un evidente attacco al più sacro dei diritti, ovvero il diritto dei popoli all’autodeterminazione e all’indipendenza.
Il governo della Repubblica Sahrawi e il Fronte Polisario chiedono alle Nazioni Unite e all’Unione Africana di denunciare questa decisione sconsiderata e di fare pressione sul Marocco affinché ponga fine all’occupazione dei territori sahrawi.
Traduzione dallo spagnolo di Thomas Schmid. Revisione di Ada De Micheli
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