Il vice ministro socialista delle Politiche Fiscali della Bolivia, Jhonny Morales, ha assicurato ieri che i benefici generati con la recente approvazione di due nuove leggi economiche raggiungeranno le regioni, le province e le università pubbliche.
Col nuovo governo socialista, nato dalle elezioni dello scorso ottobre, l’istruzione pubblica torna al centro dei programmi, dopo un anno di tagli dei finanziamenti dovuti alla presidente golpista Áñez sostenuta da Washington.
“Stiamo parlando di 900 milioni di bolivianos (quasi 130 milioni di dollari), è un reddito che non coprirà del tutto il deficit (lasciato dal governo golpista) che abbiamo attualmente, ma aiuterà molto”, ha detto il funzionario al canale televisivo Unitel.
In tal senso, ha annunciato di voler raccogliere quella cifra sia con le norme del Bilancio Generale dello Stato 2020, che attraverso la tassazione sul Valore Aggiunto e soprattutto con la nuova Imposta sulle Grandi Fortune per aiutare le persone disagiate.
Tutti ciò non beneficierà solamente le casse del Tesoro centrale, ma anche i diversi governi regionali, ha precisato Morales, riferendosi alle norme del decreto fiscale firmato ieri dal presidente socialista Luis Arce.
Riguardo a queste leggi, il presidente ha affermato che cercano di stabilire il quadro giuridico necessario per migliorare la redistribuzione del reddito, e quindi aiutare i boliviani a superare la recessione generata dalle cattive politiche economiche e finanziarie adottate dal governo golpista di Jeanine Áñez.
La legge sull’imposta sulle Grandi Fortune infatti stabilisce un’imposta annuale sui beni superiori a 30 milioni di boliviani (poco più di quattro milioni di dollari), mentre il regime di rimborso prevede il rimborso fiscale del 5% ai cittadini con reddito inferiore a 9.000 boliviani (1.300 dollari).
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